martedì 17 gennaio 2017

Alla scoperta di LibreRouter


Articolo da Global Voices

Per connettersi a internet, la maggior parte della gente in tutto il mondo si affida a compagnie private che, a pagamento, forniscono servizi di rete insieme all'hardware necessario per accedervi. Per la connessione ad internet dipendiamo da società come Asus, Cisco, Eriksson e Huawei, che costruiscono modem e router.

Ma questo non è l'unico mezzo per connettersi alla rete. LibreRouter è un nuovo progetto sviluppato da un gruppo di hacker provenienti da diversi paesi e contesti, che rende più semplice l'accesso online senza doversi appoggiare a una società produttrice di hardware.

Ad agosto 2016, la Internet Engineering Task Force (IETF) [en, come tutti i link seguenti], l'organismo internazionale che sviluppa gli standard tecnici di internet, ha riconosciuto in un documento che ” nell'ultimo decennio, è avvenuta l'implementazione di una serie di reti alternative, con l'intento di offrire alla gente la possibilità di connettersi ad internet o di fornire infrastrutture locali per la comunicazione.” Il documento specifica che questa classificazione implica “architetture e topologie diverse da quelle delle reti tradizionalmente intese, e si basa su modelli economici e di gestione alternativi.”

Ispirato dalle dichiarazioni della IETF, e unito dall'idea comune di costruire strumenti hardware che consentano alle reti comunitarie di crescere e funzionare, il gruppo ha sviluppato LibreRouter. Questo gruppo è composto anche da alcune reti comunitarie — ad esempio, reti sviluppate da coalizioni di comunità locali — come l'argentina AlterMundi, Guifi.net in Catalogna, Ninux in Italia e Village Telco in Sud Africa.

Le diverse reti comunitarie giocano ruoli differenti. AlterMundi, ad esempio, è un'associazione civile argentina che promuove la creazione di reti autonome che permettono l'accesso a internet in quelle zone che i provider commerciali non vedono come opportunità economiche per vendere i loro servizi. I ricercatori della rete comunitaria italiana Ninux dicono che uno dei catalizzatori che ha dato avvio al progetto è stata la preoccupazione costante per la centralizzazione di internet.

Alla scoperta di LibreRouter


Per creare reti è necessaria una certa attrezzatura. I router hanno un ruolo determinante nel modo in cui le reti si connettono l'una all'altra.

L'idea originale di LibreRouter – che era di costruire un router per le reti comunitarie – è nata nel 2013, durante un incontro a Berlino a cui partecipavano Steve Song, Elektra, Pau Escrich, Nico Echaniz, Jesica Giudice e Gui Iribarren, ciascuno impegnato in un diverso progetto di rete comunitaria.

È stato nel 2016 che hanno iniziato a lavorare insieme sul serio, quando le nuove regole stabilite dalla FCC (Commissione Federale per le Comunicazioni) statunitense hanno imposto ai produttori l'obbligo di limitare i router domestici, impedendo di fatto la possibilità di apportare le modifiche necessarie a creare una rete comunitaria.

Nello stesso anno, il progetto ha ottenuto una sovvenzione dal Fondo Regionale per l'Innovazione Digitale in America Latina e Caraibi [es] – un'iniziativa di LACNIC – e una dal Fund for Internet Research & Education per sostenere il suo sviluppo.

Gui Iribarren, vice presidente dell'associazione AlterMundi – una delle organizzazioni che gestiscono il progetto – ne parla in un'intervista a Global Voices [es]:


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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
Jacobo Nájera - traduzione in inglese Joanna Bilcliffe - tradotto da S.A.M. Genoni


Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da 
Global Voices 



1 commento:

  1. Caro Vincenzo, vedo che cerchi di spiegare a tutti come è pratico per collegamenti internet. Noi qui lo usiamo da molti anni.
    Ciao e buona giornata caro amico con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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