mercoledì 19 agosto 2015

L’inchiesta del New York Times su Amazon tra accuse e smentite


Articolo da Internazionale
 
Una recente inchiesta del New York Times ha scatenato un dibattito sulle condizioni degli impiegati di Amazon, l’azienda statunitense di commercio online. Secondo il New York Times, che ha intervistato più di cento dipendenti ed ex dipendenti, Amazon costringe i cosiddetti “colletti bianchi” a ritmi massacranti di lavoro e ha adottato una cultura del lavoro definita “darwinista”, che non tiene conto della vita privata e perfino delle condizioni di salute dei lavoratori, ma solo della produttività in ufficio.

Ieri Jeff Bezos, fondatore dell’azienda, ha risposto al quotidiano con un’email ai suoi dipendenti, scrivendo che l’articolo non descrive l’Amazon che conosce e che “chiunque lavori in un’azienda come quella descritta dal New York Times sarebbe un pazzo a restarci”.
 
Cos’ha scritto il New York Times.

Gli impiegati di Amazon, si legge nell’articolo uscito il 15 agosto, sono costretti a lavorare senza sosta, più di 80 ore a settimana, a volte anche di notte, nel fine settimana e durante le vacanze. Chi lavora meno di 80 ore viene considerato “debole” e isolato.
Amazon inoltre, per incoraggiare la produttività e la meritocrazia, usa un sistema di valutazione chiamato Anytime feedback tool, con il quale ogni lavoratore invia ai dirigenti una valutazione dei colleghi. Spesso però questo strumento spinge gli impiegati a mettersi d’accordo per dare giudizi collettivi, soprattutto quelli negativi, su singole persone considerate sgradite, emarginandole e causandone il licenziamento. Hanno ricevuto voti negativi anche alcune persone malate di cancro o che avevano subìto un aborto spontaneo.


Continua la lettura su Internazionale


Fonte: Internazionale


Autore: redazione Internazionale

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unported.


Articolo tratto interamente da Internazionale

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.