sabato 10 gennaio 2015
Nel mondo aumenta la povertà, mentre i ricchi incrementano la ricchezza
Articolo da Altrenotizie.org
Secondo un recente rapporto compilato dall’agenzia di stampa americana Bloomberg, la ricchezza complessiva dei 400 uomini più facoltosi del pianeta è cresciuta di quasi 100 miliardi di dollari nel solo 2014, mentre è poco meno che raddoppiata dall’inizio della crisi economica globale nel 2008. I dati, riportati dall’annuale "Bloomberg Billionaires Index", dimostrano dunque ancora una volta che concetti come recessione, disoccupazione, precarietà o povertà dilagante in questi anni non hanno mai riguardato il ristretto vertice della piramide sociale.
Per costoro, al contrario, la crisi del capitalismo internazionale è stata un’occasione storica per incrementare in maniera sensibile la ricchezza accumulata a spese della grande maggioranza della popolazione.
Ciò che mette in evidenza la ricerca è poi il fatto che questa esplosione dei livelli di ricchezza è stata in sostanza determinata non dalle libere forze del mercato, bensì dalle politiche stesse dei governi e delle banche centrali dei vari paesi, impegnati nell’immettere quantità di denaro senza precedenti nel sistema finanziario.
Secondo l’Indice di Bloomberg, dunque, i beni dei 400 super-ricchi sono saliti di 92 miliardi di dollari lo scorso anno, raggiungendo un totale sbalorditivo di 4.100 miliardi. Questa cifra risulta ad esempio superiore al prodotto interno lordo della Germania, cioè la quarta economia del pianeta, e corrisponde a poco meno della metà di quello della Cina, la seconda economia del pianeta e un paese di oltre un miliardo e 300 milioni di abitanti.
In media, la ricchezza di ogni singolo individuo appartenente all’elenco è aumentata di 240 milioni di dollari nel 2014 ma un’analisi per ognuno di essi mostra notevoli differenze. L’investitore americano Warren Buffett, accreditato da Bloomberg della seconda posizione tra i paperoni del pianeta, ha visto crescere i propri “asset” di ben 13,7 miliardi di dollari in quella che per lui è stata senza dubbio un’annata alquanto fruttuosa.
La ricchezza totale detenuta da Buffett è assestata ora - o meglio al momento della compilazione dell’Indice - a 74,5 miliardi di dollari, ovvero poco più della ricchezza totale prodotta nel 2013 da un intero paese come la Libia.
Il modello di business che ha consentito a Buffett di competere per le prime posizioni della classifica degli uomini più ricchi del mondo corrisponde in sostanza all’acquisizione di aziende che producono profitti da record grazie al taglio senza scrupoli dei costi e del personale.
Ancor più, come già ricordato, sono state le politiche di “quantitative easing” delle varie banche centrali ad alimentare le impennate degli indici di borsa e le ricchezze di investitori/speculatori, dietro l’apparenza di strategie presentate come necessarie per stimolare la crescita economica.
La ricchezza dei 400 uomini più ricchi del pianeta è così direttamente legata ai picchi toccati dalle borse, da quella americana a quella giapponese o cinese. Il Dow Jones di Wall Street, ad esempio, ha sfondato per la prima volta i 18 mila punti alla fine dell’anno, più che triplicando il livello raggiunto nel marzo del 2009.
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Fonte: Altrenotizie.org
Autore: Michele Paris
Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)
Articolo tratto interamente da Altrenotizie.org
2 commenti:
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Wow! Speriamo almeno che quando moriranno lascino tutto in beneficenza!!
RispondiEliminaSconfortante... è dire poco :-(
Beneficenza ? Scordatelo Pinkg . Questi personaggi avidi non hanno cuore.
RispondiEliminaLa loro ingordigia è accumulare denaro come Paperon de Paperoni e non basta mai. Incomprensibile x noi.......Laura A.