Ritmi retrò (viaggio nella musica degli anni 70, 80 e 90): Piece of My Heart di Janis Joplin

Angolo curato e gestito da Mary B.

“Take another little piece of my heart now, baby!” Chi non ha mai urlato questo ritornello con la voce rotta e il cuore a pezzi? Janis Joplin non si è limitata a cantare Piece of My Heart, l’ha vissuta sulla pelle, l’ha strappata dal petto e ce l’ha lanciata addosso, senza filtri.

Sai una cosa curiosa? Non è nemmeno sua. Il pezzo è stato scritto da Jerry Ragovoy e Bert Berns, e la prima a inciderlo nel ’67 fu Erma Franklin (sì, la sorella di Aretha). Era un brano soul, elegante, profondo. Ma quando Janis lo ha preso in mano con i Big Brother and the Holding Company è diventato un urlo. Un pugno nello stomaco. Un manifesto.

Nel ’68 lo hanno messo nell’album Cheap Thrills, registrato in fretta e furia, eppure è diventato leggenda. Janis ci ha messo dentro tutta la sua rabbia, la sua fragilità, la sua fame d’amore. E quel brano è diventato un inno per chi ama troppo, per chi si consuma, per chi non sa tenersi niente per sé.

Erma Franklin, quando ha sentito la versione di Janis alla radio, non l’ha nemmeno riconosciuta. Era diventata qualcos’altro. Era diventata Janis.

Janis se n’è andata a 27 anni, troppo presto. Ma Piece of My Heart è ancora lì, a ricordarci che l’amore può far male, ma anche farci sentire vivi come nient’altro.

Se non l’hai mai ascoltata con le cuffie, a occhi chiusi, fallo. Ti giuro che sentirai ogni pezzo di cuore che Janis ha lasciato in quella canzone.

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