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martedì 21 ottobre 2025

L'ombra nera sul basket: la violenza ultras di destra che alza la testa nel clima politico attuale



La morte di Raffaele Marianella, l'autista sessantacinquenne del pullman dei tifosi del Pistoia Basket, vittima di un agguato sulla superstrada Rieti-Terni, torna a mettere sotto i riflettori non solo la violenza ultrà, divenuta sempre più violenza di destra, ma anche la sua sempre più evidente e inquietante matrice di estrema destra. I tre ultrà della Sebastiani Rieti, fermati per omicidio volontario, sono esponenti di quella estrema destra, un cancro che dilaga dalle curve del calcio ai palazzetti del basket, con il canto dell’odio che supera di gran lunga il campo da gioco.

L'agguato mortale e i riferimenti politici

L’episodio, in cui una pietra scagliata dal gruppo ha sfondato il parabrezza uccidendo l’autista, non sarebbe stato un gesto improvvisato. Secondo gli inquirenti della Procura di Rieti l’agguato sarebbe stato concordato in chat, un vero e proprio raid punitivo.

L’aspetto che più inquietante è il profilo politico di almeno due dei tre fermati. Sui loro canali social, infatti, sarebbero emersi chiari riferimenti a movimenti e ambienti di estrema destra, svastiche, immagini di guerra, foto di Mussolini e riferimenti a personaggi ed ambienti neofascisti, quali CasaPound. Non è la prima volta, purtroppo, che l’estremismo calcistico è terreno fertile per l’espressione di una militanza politica violenta ed esclusiva. La violenza non è più una “guerra” tra tifoserie, ma un’espressione di violenza di destra, che si nasconde abilmente dietro una faida sportiva.

L’estremismo che “alza la testa”

La preoccupazione, sollevata da più parti, è che la presenza di un Governo di destra (guidato da un partito con radici storiche nella destra radicale) possa agire, volontariamente o involontariamente, da molla psicologica per questi gruppi.

Nonostante il Governo abbia condannato l'episodio di Rieti, la retorica più ambigua o meno ferma su fenomeni come il neofascismo e l'odio razziale, percepita da questi ambienti, può generare un pericoloso senso di legittimazione o tolleranza.

Quando il dibattito pubblico e politico tende a minimizzare o sdoganare linguaggi e simboli legati all'estrema destra, i gruppi estremisti di strada possono sentirsi autorizzati a tradurre quell'ideologia in azione violenta, credendo di operare in un contesto meno ostile o addirittura favorevole. La "cultura dell'odio" neofascista si diffonde trovando meno barriere sociali e politiche.

In definitiva, la morte di Raffaele Marianella è un tragico campanello d'allarme: la saldatura tra il fanatismo ideologico e la violenza ultras, specialmente in un contesto politico che alcuni ambienti estremisti percepiscono come meno avverso, rende l'onda nera del neofascismo italiano un fenomeno estremamente preoccupante e pericoloso, che impone una reazione ferma e senza ambiguità da parte di tutte le istituzioni per proteggere la sicurezza e i valori democratici.

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Autore: Anonimo

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6 commenti:

  1. La preoccupazione per questo momento storico è grande. Pazzesco che certi individui compiano questi atti quasi senza controllo.

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  2. E' davvero triste e inquietante quello che è successo...

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  3. Mi è spiaciuto tantissimo sentire questa notizia ! Non è possibile che ci sia tutta questa violenza per una partita di basket che dovrebbe essere un divertimento e basta ma qui è entrato in gioco anche dell'altro e c'è andato di mezzo una persona che stava facendo solo il suo lavoro.

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