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Venerdì, la Corte d'appello degli Stati Uniti per il circuito del distretto di Columbia ha stabilito di confermare il divieto sulla piattaforma di social media TikTok, se la sua società madre con sede in Cina, ByteDance, si rifiuta di vendere la sua quota nella società.
Funzionari della sicurezza nazionale e decisori politici degli Stati Uniti hanno espresso sospetti nei confronti di TikTok e della sua associazione con il Partito Comunista Cinese, sostenendo che lo Stato potrebbe potenzialmente utilizzare l'app per compromettere la privacy degli utenti americani e per manipolare l'algoritmo dell'app per influenzare l'opinione pubblica dei cittadini statunitensi.
La Cina è da tempo riluttante a consentire la vendita forzata di TikTok.
A nome di TikTok, il portavoce Michael Hughes ha dichiarato che la società intende presentare ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti e si aspetta che la decisione venga annullata. Hughes ha affermato che la decisione si basava su "informazioni inaccurate, errate e ipotetiche" e ha espresso preoccupazione per il fatto che la sentenza "metterà a tacere le voci di oltre 170 milioni di americani".
La sentenza, emessa all'unanimità da un collegio di tre giudici, ha respinto l'idea che il divieto di TikTok violasse i diritti di libertà di parola degli utenti americani e che il divieto sia conforme al diritto costituzionale. La corte ha sostenuto che, a causa della "portata espansiva" di TikTok, il divieto è necessario per garantire la sicurezza nazionale del Paese.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha elogiato la sentenza.
Il presidente eletto Donald Trump ha espresso l'intenzione di tentare di salvare l'app, dopo averne già caldeggiato il divieto.
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Fonte: Wikinews
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