lunedì 16 dicembre 2024

L’UNESCO ha mappato 4.500 specie marine utilizzando il DNA ambientale



Articolo da Wikinews

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Il 9 dicembre , l’UNESCO ( Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ) ha presentato i risultati della sua prima mappatura globale delle specie marine utilizzando il DNA ambientale (eDNA). Questo progetto, realizzato dal 2022 al 2024, è stato finanziato dal governo fiammingo e realizzato dalla Commissione oceanografica intergovernativa dell'UNESCO in collaborazione con il Centro del Patrimonio Mondiale. eDNA aiuta a catturare la biodiversità analizzando le tracce di DNA lasciate dagli organismi nell'ambiente, fornendo un metodo rapido e non invasivo per identificare le specie senza osservazione diretta. In tre anni, sono stati raccolti 500 campioni da 21 siti del Patrimonio Mondiale in 19 paesi, dalle Filippine al Sudan, coinvolgendo più di 250 scolari nel processo di raccolta.

Questa iniziativa ha identificato 4.500 specie marine, tra cui 2.078 pesci, 28 mammiferi, 86 squali e razze e 3 tartarughe, con 120 specie incluse nella Lista Rossa IUCN ( Unione internazionale per la conservazione della natura). Questo approccio, che riduce i tempi di raccolta dei dati da diversi anni a pochi mesi, è anche molto economico, con un costo del kit campionatura di soli 25 euro.

L’UNESCO sottolinea che l’eDNA è uno strumento cruciale per raggiungere l’obiettivo di proteggere il 30% delle aree terrestri e marine del mondo entro il 2030, secondo il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework. Sebbene solo l’8% degli oceani sia attualmente protetto, questo metodo consente un migliore monitoraggio e comprensione della biodiversità marina, rivoluzionando il nostro approccio alla conservazione. Tutti i dati raccolti sono stati integrati nel Sistema informativo sulla biodiversità oceanica (OBIS) dell'UNESCO, garantendo il libero accesso a queste informazioni vitali.

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Fonte: Wikinews


Autori: vari

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