"Della disillusione siamo responsabili noi adulti, che, aderendo incondizionatamente al "sano realismo" del pensiero unico incapace di volare una spanna oltre il business, il profitto e l'interesse individuale, abbiamo abbandonato ogni vincolo di solidarietà, ogni pietà per chi sta peggio di noi, ogni legame affettivo che fuoriesca dallo stretto ambito familiare. Inoltre abbiamo inaugurato una visione del mondo che guarda alla terra e ai suoi abitanti solo nell'ottica del mercato."
Umberto Galimberti
Condivido il pensiero di Galimberti.
RispondiEliminaBuona serata
👍
EliminaPurtroppo è vero e ciò è molto brutto !! Buona settimana.
RispondiEliminaAnche a te.
EliminaNon tutti, per fortuna!
RispondiElimina👍
EliminaQuella che Galimberti definisce disillusione io lo chiamerei soffocante pragmatismo che porta i giovani non ad essere disillusi ma "Non Sognatori". Per essere disillusi si deve avere sognato, sperato almeno una sola volta nella vita ma molti giovani nascono e crescono spesso senza sapere nemmeno cosa significhi sognare, coltivare una speranza e non essere legati ad un triste e spento pragmatismo. Forse la disillusione la creano più molti artisti che non sentono più la forza per lottare o almeno dare una speranza. A volte mi chiedo se ultimamente sia anch'io entrato in questo club.
RispondiEliminaIl mondo ha smesso di sognare.
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