sabato 25 settembre 2021

Global climate strike: tanti in piazza per il nostro pianeta



Articolo da Greenreport.it 

Le ragazze e i ragazzi di Fridays For Future sono tornati in piazza per il Global Climate Strike e dicono: «Torniamo ad essere marea, e che marea! Gli effetti della crisi climatica sono sempre più devastanti, non possiamo stare fermi mentre il nostro presente e futuro bruciano! Il 2021 per il clima non sarà un anno qualsiasi, in tutto il mondo creeremo un vero e proprio momento storico prima della COP26, dando coraggio a chi dovrà prendere decisioni epocali e non più rimandabili per l’umanità. Le protagoniste e i protagonisti saremo noi, facciamoci sentire!  Sappiamo che il momento migliore per agire sarebbe stato 30 anni fa, ma il secondo momento migliore è oggi. È una responsabilità, ma anche un’opportunità storica.  Non risparmiare energie, dai il massimo questa volta, c’è bisogno di te! Tutti uniti per avere un futuro! La crisi climatica colpirà ogni categoria. Che tu sia adulto, genitore, nonna, lavoratrice o lavoratore, questa è la tua occasione per far sentire la tua voce».

Kyoto Club è al fianco di tutti i giovani che oggi hanno deciso di scendere in piazza per sostenere la giustizia climatica e il suo direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini,  sottolinea che «Le grandi manifestazioni dei giovani in tutto il mondo prima del Covid hanno alzato l’attenzione sul clima e sono state una delle spinte che hanno portato l’Unione ad alzare gli obiettivi UE al 2030-2050.  Ora tornano a riempirsi le piazze con la richiesta che i governi passino a nuovi target e a radicali politiche di riduzione delle emissioni climalteranti».

I giovani di tutto il mondo inviano un messaggio ai leader mondiali: 1. I paesi del Nord globale devono abbattere drasticamente le emissioni disinvestendo dai combustibili fossili e ponendo fine all’estrazione, alla combustione e all’utilizzo degli stessi. Abbiamo bisogno di piani concreti e bilanci di CO2 (carbon budget) annuali e dettagliati, con tabelle di marcia e obiettivi progressivi che ci garantiscano di arrivare ad azzerare le emissioni nei tempi necessari per arrestare il cambiamento climatico rispettando i principi di giustizia ed equità. 2. I paesi colonizzatori del Nord globale hanno un debito climatico da risarcire ai paesi del Sud del mondo per le disparità di emissioni storiche prodotte nel tempo. Si può iniziare potenziando un sistema di finanza climatica che applichi riparazioni climatiche di matrice antirazzista, cancellando il debito, soprattutto per i danni causati dagli eventi meteorologici estremi, e stanziando fondi per l’adattamento indispensabili per le comunità. 3. Impegnarsi per una ripresa veramente globale dalla pandemia da Covid-19 assicurando un’equa distribuzione dei vaccini in tutto il mondo e sospendendo le restrizioni sui brevetti legati ai vaccini e alle cure anti-Covid19. Questo passo è essenziale per una ripresa globale, sostenibile e giusta. 4. Riconoscere la crisi climatica come una minaccia concreta per la sicurezza dell’umanità e garantire i diritti umani dei rifugiati climatici nel diritto internazionale. 5. Riconoscere il ruolo fondamentale della biodiversità per la vita e la cultura delle comunità indigene e impegnarsi a rendere l’Ecocidio un reato perseguibile a livello internazionale. 6. Fermare la violenza e gli atti criminali nei confronti dei popoli indigeni, i piccoli agricoltori, i piccoli pescatori e altri difensori dell’ambiente e della terra. Il loro lavoro è da sostenere: sono i nostri difensori e vanno ascoltati e rispettati.

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Fonte: Greenreport.it


Autore: redazione Greenreport


Licenza: Copyleft 



Articolo tratto interamente da Greenreport.it 


4 commenti:

  1. Sempre molto bene che i giovani tengano alta l'attenzione mentre in tanti cercano di negare il problema anche dopo due anni di pandemia, una situazione che dovrebbe servire per capire che così non si può andare avanti.

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