martedì 28 settembre 2021

I berlinesi votano a favore per l’esproprio delle case alle grandi compagnie immobiliari

 


Articolo da Berlino Magazine

“Deutsche Wohnen & Co enteignen”: con il 56,4% dei voti i berlinesi hanno votato a favore dell’esproprio degli appartamenti ai grandi gruppi immobiliari.

All’indomani di una delle giornate più attese per il futuro della politica, i berlinesi si sono recati alle urne per esprimere il loro voto in merito al referendum popolare promosso da “Deutsche Wohnen & Co enteignen”. Il 56,4% degli elettori ha infatti espresso il proprio consenso per l’espropriazione dei grandi gruppi immobiliari, mentre il 39% si è dichiarato contrario. Il quorum minimo necessario di un quarto degli elettori è stato così raggiunto, anche se il voto non è vincolante per la politica, considerando che non si  tratta di un disegno di legge. Secondo il testo della risoluzione, il Senato di Berlino è pertanto tenuto ad applicare tutte le misure necessarie per trasferire le proprietà immobili in proprietà comune ed elaborare una legge che ascolti la volontà dei berlinesi. È giunto così il momento di dare una spinta concreta alla politica degli affitti. Secondo Wibke Werner, lo Stato deve considerare l’alloggio come un servizio di interesse generale, lontano dall’influenza delle logiche del mercato.

Il testo del referendum

Secondo il testo del referendum, il nuovo Senato dovrà ora redigere una legge per la socializzazione di 240’000 appartamenti, che costituiscono circa il 15% degli immobili in affitto a Berlino. Gli immobili dovranno essere espropriati in cambio del pagamento di un indennizzo e trasferiti a un’istituzione di diritto pubblico. Il progetto, unico in Germania, interessa al momento una dozzina di società immobiliari che detengono più di 3’000 proprietà. “Deutsche Wohnen & Co enteignen”, promotore del referendum, crede che attraverso una socializzazione degli immobili si possa fermare la crescita vertiginosa del costo degli affitti a Berlino e rendere la città più accessibile ai propri cittadini. Secondo una prima stima, i costi di compensazione si aggirano tra i 29 e i 36 miliardi di euro, compensabili non in denaro bensì in obbligazioni, da ripagare in 40 anni attraverso i redditi di locazione.

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Fonte: Berlino Magazine

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