giovedì 30 settembre 2021

Dieci morti sul lavoro in due giorni: una strage infinita



Articolo da Il Manifesto


In un giorno e mezzo almeno dieci morti sul lavoro. Una vera mattanza che alza la media giornaliera dei tre decessi dall’inizio dell’anno, certificati dall’Inail, in costante aumento rispetto all’anno scorso.
La lunga striscia di sangue ieri ha colpito particolarmente la Puglia dopo che a cavallo fra agosto e settembre si era concentrata in Toscana. Il settore delle costruzioni si conferma quello più a rischio con i sindacati che non si stancano di chiedere la «patente a punti» per garantire più sicurezza, fermando le imprese inadempienti.

Si chiamava Pietro Vittoria, aveva 47 anni, era sposato e aveva due figli l’operaio della ditta Edil San Felice di Nola (Napoli) morto ieri mattina dopo essere stato investito da un tir mentre stava effettuando alcuni lavori sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, nelle vicinanze del casello di San Severo (Foggia). A investire il 47enne, originario di Maddaloni (Caserta), è stato un camionista brindisino che subito dopo aver travolto con il proprio mezzo l’operaio si è fermato per soccorrerlo.

Sempre in Puglia ma a Mesagne, in provincia di Brindisi, un muratore di 42 anni, Benito Branca, è morto mentre stava ristrutturando una palazzina. L’uomo si trovava sul marciapiedi quando sono crollati l’impalcatura, il balcone e parte del solaio le cui macerie lo hanno schiacciato. Verso le ore 12, mentre erano in corso lavori di manutenzione dello stabile, si è verificato il cedimento della struttura. In pochi istanti si è creato un cumulo di macerie: i presenti hanno iniziato a scavare con le mani. Ma non sono riusciti a salvare il muratore.

Ieri pomeriggio un operaio è morto precipitando da un’impalcatura in un cantiere in viale America all’Eur a Roma. Da una primissima ricostruzione della polizia, sembra che il 47enne sia precipitato dall’impalcatura all’undicesimo piano. Inutili i soccorsi.

Il quarto incidente mortale sul lavoro si è verificato in Alto Adige. A Rifiano, in Val Passiria, nella zona di Merano, un agricoltore di 50 anni è morto schiacciato dal trattore che stava guidando in un frutteto quando improvvisamente il mezzo si è ribaltato, rimanendo incastrato sotto e morendo sul colpo.
Anche il premier Mario Draghi è rimasto colpito dalla mattanza di martedì e ha iniziato la sua conferenza stampa di ieri leggendo nome, cognome ed età delle vittime ed esprimendo «il più sentito cordoglio» suo e del governo. «La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage che funesta l’ambiente economico e psicologico del paese», annunciando «pene più severe e immediate e collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro».

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Fonte: Il Manifesto

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Articolo tratto interamente da Il Manifesto


16 commenti:

  1. Le leggi sul lavoro sono inadeguate e totalmente non rispettate dai padroni.

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  2. In questi ultimi giorni c'è stata una vera strage !!!Possibile che non si possa far niente per fermarla !!! Servono controlli, multe, pene severe... Saluti.

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  3. Sì, è pazzesco, non ci sono parole.
    sinforosa

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  4. Purtroppo i dati continuano ad essere preoccupanti, e non solo negli ultimi giorni. 😔

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  5. Intensificare i controlli dell'ispettorato del lavoro e sanzionare pesantemente i responsabili e, poi, formazione adeguata e continua per datori di lavoro e lavoratori.

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  6. Non mi stupisco, non si riusciva a porre un freno a queste morti prima di questa pandemia, figuriamoci ora che l'esecutivo è impegnato soltanto a far vaccinare tutti ivi compresi i nani da giardino, quanto vuoi che seguano questa immane tragedia annunciata.

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    1. Obbligano la carta verde, ma poi si continua a morire suoi luoghi di lavoro.

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  7. Incredibile che si stia facendo poco e nulla per trovare una soluzione definitiva a questa strage.

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