Articolo da Berlino Magazine
Helmuth Hübener non voleva credere a tutto ciò che i nazisti raccontavano sulla Germania, pagando così il prezzo più alto.
Helmuth Hübener nacque ad Amburgo da una famiglia che non dimostrava particolare interesse verso la politica. Solo il patrigno mostrava segni di una certa simpatia per il nazismo. Da sempre membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (Chiesa mormone), Helmuth faceva parte dei Boy Scout, almeno fino a quando, nel 1935, Hitler vietò tutte le organizzazioni di questo genere. Da quel momento, come era previsto per tutti i giovani tedeschi dell’epoca, Helmuth entrò a far parte della Gioventù Hitleriana. Ma già all’età di 13 anni aveva le idee ben chiare. Lasciò il braccio giovanile dissociandosi completamente da quelli che poi furono gli attacchi della famigerata Notte dei Cristalli per dedicarsi ad altri progetti che gli sono costati la vita.
Le prime ribellioni che portarono Helmuth Hübener alla condanna.
Pian
piano, anche la sua Chiesa si sottomise al potere del Führer per paura
di possibili persecuzioni, vietando così l’ingresso a tutti gli ebrei.
Helmuth non riuscì a tollerarlo. Continuò a frequentare la Chiesa ma non
senza mettere continuamente in discussione le scelte inopportune che
stavano portando avanti.
Una volta finita la scuola media, gli venne
proposto un lavoro come apprendista nell’amministrazione sociale. È in
questa occasione che si rende conto che non era l’unico a pensarla in un
certo modo, ma erano in tanti a criticare il nuovo regime.
Una volta
che il Terzo Reich prese il controllo della Germania, la radio era lo
strumento con cui si controllava la popolazione, diffondendo notizie
false circa le brillanti prospettive che attendevano la nazione.
Inoltre, i nazisti vietarono l’ascolto di qualsiasi trasmissione
radiofonica che non fosse direttamente legata al regime, per preservare
appunto il loro piano. Ma Helmuth scoprì che il fratello teneva nascosta
una radio ad onde corte, grazie alla quale riuscì ad ascoltare la voce
dell’annunciatore della BBC, che dipingeva un quadro della Germania
nazista drammaticamente diverso da quello che era abituato a sentir
raccontare.
Ed è così che Helmuth, con l’aiuto di tre amici, Rudolf
Wobbe, un fabbro di 16 anni, Karl-Heinz Schnibbe, un apprendista pittore
di 17 anni e Gerhard Düwer, un apprendista amministrativo di 17 anni,
crea un gruppo di oppositori al progetto della Germania nazista. Insieme
decisero di smascherare i nazisti attraverso un’ampia condivisione di
notizie importanti, allo scopo di correggere le menzogne nei confronti
della Wehrmacht
nazionalsocialista. Scrissero dei volantini e li lasciarono ovunque:
nelle cabine telefoniche, nelle buche della posta, sulle bacheche e
persino nelle tasche dei cappotti appese all’interno dei locali.
Fonte: Berlino Magazine
Autore: Manuela Lovaglio
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Articolo tratto interamente da Berlino Magazine
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.