sabato 11 maggio 2019

Tutto su mia madre: recensione del film



Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre) è un film del 1999 scritto e diretto da Pedro Almodóvar.

Trama 

Il film inizia a Madrid, con la morte di Esteban, figlio diciassettenne della protagonista Manuela. Quella sera erano andati entrambi a vedere lo spettacolo teatrale Un tram chiamato desiderio. Alla fine della rappresentazione Manuela ed Esteban avevano atteso all'uscita Huma, la prima attrice, per un autografo. Ma quella notte pioveva a dirotto e la donna, una volta uscita dall'edificio s'era infilata subito in macchina ed era fuggita via. Allora Esteban aveva tentato di rincorrere il veicolo, ma era stato investito ad un incrocio.

La donna aveva da sempre nascosto al figlio l'identità del padre, cosicché il ragazzo aveva sempre covato nel cuore il desiderio di conoscerlo e incontrarlo. Così, come per soddisfare l'ultimo desiderio del figlio, dopo la morte di lui Manuela va a Barcellona alla ricerca del suo ex compagno, una transessuale che si fa chiamare Lola (ma all'anagrafe è Esteban, come il figlio).

A Barcellona Manuela ritrova una sua vecchia e cara amica, Agrado, anche lei transessuale, che per vivere si prostituisce. Da quel momento in poi gli avvenimenti e le storie dei vari personaggi si sovrappongono in modo vorticoso. Manuela conosce Rosa, una suora destinata ad andare in missione, che si trova però sieropositiva e incinta. Il padre del bambino, con sorpresa e dolore di Manuela, è ancora Lola. Agrado, grazie a Manuela, lascia il marciapiede per lavorare da Huma, come assistente tuttofare. Manuela, infatti, era riuscita a conoscere Huma e a raccontarle la storia di Esteban.

Anche Huma aveva avuto una storia travagliata: era in ansia per Nina, un'attricetta tossicomane, con cui aveva intessuto una storia d'amore. Rosa partorirà quindi un bimbo, fortunatamente sano, a cui darà il nome di Esteban (il terzo Esteban del film), e che affiderà a Manuela prima di morire. Al funerale di Rosa finalmente compare Lola, che, debilitata dall'HIV, subisce il carico dei suoi errori, fra cui la consapevolezza d'essere padre di un figlio ormai morto e di uno appena nato.

Curiosità sul film

La scena dell'incidente richiama la sequenza analoga di Opening Night di John Cassavetes (1977) in cui la diciassettenne Nancy alla fine d'uno spettacolo attira l'attenzione dell'attrice che ammira: dopo un rapido saluto quest'ultima, sorpresa da una forte pioggia, salta in macchina rincorsa dalla giovane fan. Mentre Nancy fa gli ultimi cenni al veicolo che s'allontana è travolta da un'automobile che sopraggiunge a forte velocità e che l'uccide sul colpo.

La mia opinione

Un grande capolavoro di Pedro Almodóvar, forse tra i migliori lungometraggi diretti dal regista spagnolo. Un mix di sentimenti che ti tiene incollato allo schermo, senza dubbio un grande film.

Voto: 7,5

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6 commenti:

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