venerdì 31 maggio 2019

Afghanistan: la storia di Mina Mangal



Articolo da Global Voices

Laddove conflittualità e insicurezza mettono in dubbio le recenti conquiste dell'Afghanistan, la figura di Mina Mangal si distingueva, rappresentando un segnale di progresso — fino a quando non è stata uccisa, l'11 maggio scorso.

Al momento della morte, la trentenne Mangal lavorava come consulente per la camera bassa del parlamento afghano, e ambiva ad una carriera in politica.

Tuttavia, gli afghani la conoscevano per il suo ruolo di presentatrice di tre canali privati – Lemar TV, Shamshad TV e Ariana TV – dove animava una serie di programmi culturali e, su Ariana, un programma sui diritti delle donne.

Questo tipo di canali indipendenti ha aiutato a riconfigurare il panorama mediatico nazionale, dopo il vuoto lasciato nei mezzi di informazione durante il governo talebano.

Anche se non è ancora chiaro chi abbia sparato a Mangal, in un quartiere orientale della capitale afghana Kabul, verso le 7.30 del mattino, il padre di Mangal, Taleb Jan, ha rivelato [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] alla BBC di credere che l'omicidio sia il risultato di una “disputa di famiglia”, sorta dopo la separazione della figlia dall'ex marito.

L'istituto Nai Media ha richiesto al governo afghano di stabilire se l'assassinio di Mina sia legato o meno alle sue attività professionali.


Ma al di là del movente, l'appello di Taleb alle autorità, “che devono proteggere le mie figlie e le altre donne che come loro escono di casa per lavorare al servizio della nostra società”, trafigge al cuore l'opinione pubblica, in tumulto per l'assassinio.

Una notizia così triste, la giornalista e consulente parlamentare Mina Mangal assassinata oggi a Kabul da una persona non identificata. Era una donna forte e indipendente; RIP #Mina. Non è la prima e non sarà l'ultima (purtroppo). Una protezione seria per le giornaliste, questo è ciò di cui abbiamo bisogno!

Un volto televisivo


Mangal era un personaggio mediatico conosciuto, già prima della sua nomina a consulente culturale alla Wolesi Jirga, la camera bassa del parlamento afghano, nel 2017.

Nata nella provincia di Paktia nel 1989, lavorava nel giornalismo da quasi dieci anni, dopo una formazione da ostetrica.


Recentemente, si era reiscritta all'università per ottenere una seconda laurea, questa volta in legge e scienze politiche.

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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
Khojasta Sameyee tradotto da Silvia Pin

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da 
Global Voices 



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