giovedì 16 maggio 2019

L’Alabama vieta l’aborto



Articolo da La Stampa

In America l’attacco alla legalità dell’aborto, e non solo, è cominciato. La legge approvata ieri in Alabama, che lo vieta in quasi tutti i casi, è solo l’ultima di una serie di iniziative prese per spingere la Corte Suprema a bandire l’interruzione di gravidanza. La strategia usata, però, lascia intravedere un sistema che potrebbe essere adottato per erodere molti altri diritti, e cambiare i meccanismi della democrazia Usa.

Il testo votato consente l’interruzione di gravidanza solo nei casi in cui ci sia un «serio pericolo» per la sopravvivenza della madre. Nessuna eccezione per lo stupro e l’incesto. Le donne che violeranno la legge non verranno incriminate penalmente, ma i medici sì, e rischieranno fino a 99 anni di prigione. In altre parole, una ragazza stuprata sarà costretta a partorire, e se un dottore la aiuterà ad abortire riceverà l’ergastolo.


La legge ora è sul tavolo della governatrice repubblicana Kay Ivey, ma anche se decidesse di non firmarla, una maggioranza semplice basterebbe al parlamento locale per scavalcare il suo veto. Gli attivisti “pro choice” hanno già annunciato che faranno causa, come volevano i promotori dell’iniziativa.

Dall’inizio dell’anno ad oggi, sono 7 gli stati americani che hanno passato provvedimenti diversi per limitare o vietare le interruzioni di gravidanza. Oltre all’Alabama, lo hanno fatto Georgia, Mississippi, Arkansas, Kentucky, Utah e Ohio. L’obiettivo immediato è ridurre il più possibile gli aborti, ma quello finale è il bando. I promotori delle leggi infatti vogliono provocare le cause dei “pro choice”, nella speranza di arrivare fino alla Corte Suprema, dove la maggioranza conservatrice rafforzata da Trump con le nomine dei giudici Gorsuch e Kavanaugh potrebbe rovescire la sentenza Roe vs. Wade, che nel 1973 aveva legalizzato l’interruzione di gravidanza. Non sarà facile, ma le dimissioni del moderato Kennedy hanno aperto uno spiraglio. Se poi il presidente verrà rieletto, e potrà sostituire anche la liberal Ginsburg, il successo sarebbe a portata di mano.


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Fonte: La Stampa


Autore: P
aolo Mastrolilli


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Articolo tratto interamente da 
La Stampa


14 commenti:

  1. Mi sono già espressa molte volte sul tema.
    Le donne DEVONO avere il diritto di scelta. E non solo quelle stuprate.

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  2. È un tema delicato, ma per me la donna deve essere libera di scegliere

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  3. Sono queste le notizie che mi fanno pensare che molto presto dovremo scendere nuovamente in piazza per riprenderci i nostri diritti

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  4. invece di andare avanti si torna indietro...questa legge è assurda oltre che inutile.

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  5. Sono preoccupato per queste recrudescenze medioevali che non sono solo in Alabama ma avverto anche qui in Italia. Vigilare e lottare contro questi rigurgiti è la sola cosa necessaria.

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  6. Sarei proprio curiosa di sapere quale sia l'impatto psicologico su una donna di una gravidanza causata da stupro e portata a termine... Questa è una legge maschilista e vergognosa.

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