lunedì 25 marzo 2019

Il tramonto della luna di Giacomo Leopardi



Il tramonto della luna

Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là 've zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l'ombre lontane
Infra l'onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell'infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l'ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L'estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;

Tal si dilegua, e tale
Lascia l'età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l'ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s'appoggia la mortal natura.
Abbandonata, oscura
Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
Cerca il confuso viatore invano
Del cammin lungo che avanzar si sente
Meta o ragione; e vede
Che a se l'umana sede,
Esso a lei veramente è fatto estrano.

Troppo felice e lieta
Nostra misera sorte
Parve lassù, se il giovanile stato,
Dove ogni ben di mille pene è frutto,
Durasse tutto della vita il corso.
Troppo mite decreto
Quel che sentenzia ogni animale a morte,
S'anco mezza la via
Lor non si desse in pria
Della terribil morte assai più dura.
D'intelletti immortali
Degno trovato, estremo
Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
La vecchiezza, ove fosse
Incolume il desio, la speme estinta,
Secche le fonti del piacer, le pene
Maggiori sempre, e non più dato il bene.

Voi, collinette e piagge,
Caduto lo splendor che all'occidente
Inargentava della notte il velo,
Orfane ancor gran tempo
Non resterete; che dall'altra parte
Tosto vedrete il cielo
Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
Alla qual poscia seguitando il sole,
E folgorando intorno
Con sue fiamme possenti,
Di lucidi torrenti
Inonderà con voi gli eterei campi.
Ma la vita mortal, poi che la bella
Giovinezza sparì, non si colora
D'altra luce giammai, nè d'altra aurora.
Vedova è insino al fine; ed alla notte
Che l'altre etadi oscura,
Segno poser gli Dei la sepoltura.

Giacomo Leopardi

12 commenti:

  1. Caro Vincenzo, Giacomo Leopardi immortalò questi bellissimi versi!!!
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. I dilettosi inganni della giovinezza..già, proprio così.
    Anche se contestualizzando nella società odierna...oggi siamo meno illusi. Sappiamo che sognare è un lusso e che il futuro rischia di non essere roseo.
    Ammetto che ho sempre guardato con attenzione alla poetica pessimistica del Leopardi...

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    Risposte
    1. Spesso i sogni muoiono prima di nascere, ma non bisogna perdere la speranza.

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  3. Che bello iniziare la settimana con una poesia di Leopardi, che è tra i miei autori preferiti.
    Grazie.

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  4. Bellissima questa poesia di Leopardi.
    Grazie per averla riproposta Vincenzo.
    Buona giornata, ottima continuazione di settimana e migliore mese di Aprile in arrivo a Breve. Ottima Primavera

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  5. Io che ho sempre amato Leopardi (ho nella libreria un libro
    di sue poesie) non ho mai letto questa . Devo dire che è molto
    crepuscolare ma anche molto bella .
    Buona serata . Laura

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  6. Un bel ricordo dei tempi di scuola !! Saluti.

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