giovedì 26 gennaio 2012

Arriva la più grande forma di censura della rete



Il 9 novembre vi avevo parlato di un altro grave pericolo per la libertà della rete e soprattutto molti pensano che non esistono complotti e accordi segreti; vi invito a leggere attentamente il seguente articolo pubblicato su Wired.it.

Articolo da Wired
Per difendere la libertà di espressione in Rete non basta condividere un video, firmare una petizione o piazzare una decina di pollici alzati su alcuni status di Facebook. Non è nemmeno sufficiente aderire a un blackout trasversale oscurando il proprio sito per consapevolizzare la gente sui rischi che un controllo verticale della condivisione in Internet implicherebbe. Per difendere veramente la libertà di espressione in Rete bisogna tenere gli occhi costantemente aperti, e accettare che anche dopo aver incassato una (mezza) vittoria come quella che il Web ha portato a casa nella lotta contro Sopa e Pipa, si debba tornare subito ad appuntire le frecce per fronteggiare un'altra. E tra chi vuole battaglia c'è in prima fila il gruppo di cyberattivisti Anonymous.
Perché il fatto è che questa minaccia esisterebbe già, si chiama Acta (acronimo di Anti-Counterfeit Trade Agreement) e potrebbe ricevere il via libera dell’Unione Europea. Sulla carta, si tratta di un Accordo Commerciale Anti-Contraffazione volto a introdurre misure internazionali comuni contro la contraffazione di beni di lusso e di prodotti coperti da diritti di proprietà intellettuale come farmaci e sementi. Da ieri, i cittadini polacchi hanno scatenato le proteste contro l’annunciata intenzione del governo di firmare l’accordo internazionale. Ma la promulgazione dell’accordo è già in una fase estremamente avanzata, tra i paesi che l’hanno siglato figurano: Stati Uniti, Corea, Marocco, Singapore, Giappone, Canada e Nuova Zelanda. Si attendono invece le firme di Svizzera, Messico e Unione Europea. Quest'ultima per ora si esprime sotto forma dei singoli stati, oggi la Polonia metterà la propria firma in calce all'accordo, ma gli altri paesi ancora non si sono espressi. Per essere ratificato, l'accordo deve passare al vaglio del Parlamento Europeo, stimato entro il 2013.
Qualcuno di voi se lo starà chiedendo: da dove spunta ora questa fregatura? Com’è possibile che, in questi ultimi mesi di battage mediatico su proprietà intellettuale e libera condivisione, non si sia mai (o quasi) sentito parlare di Acta? La domanda è meno ingenua di quanto potrebbe sembrare, dal momento che le trattative che hanno portato alla stesura di Acta sono in corso dal 2007 e fino a poco tempo fa sono state mantenute in totale segreto.
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Fonte: Wired

Autore: Fabio Deotto
Licenza: Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.

Articolo tratto interamente da Wired
Video credit caricato su YouTube - licenza: Creative Commons


5 commenti:

  1. complotti e accordi segreti...certo che esistono!


    buona giornata.

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  2. Interessante inoltro...
    grazie cavaliere..lettura illuminante...
    sereno divenire..
    dandelìon

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  3. ah però,nn si deve abbassare mai la guardia!

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  4. Interessante, non lo sapevo.. Buona giornata Cavaliere

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  5. Vedo che hai proprio anticipato la brutta notizia, che leggevo solo poc'anzi sul giornale di oggi!

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