sabato 14 gennaio 2012

Stop Online Piracy Act (SOPA); ecco alcuni dettagli


 
Vediamo di capire meglio questo emendamento che potrebbe portare alla paralisi l'intera rete mondiale.
Molti si sono schierati contro questa legge tra cui: Google, Facebook, Wikipedia, Yahoo, Amazon, Twitter e vi dico che la lista è molto lunga. Sembra che questa legge oltre alle major dell'industria cinematografica e discografica, piaccia soprattutto al mondo politico che predica bene quando si tratta di parlare della censura cinese, ma alla fine predica male poiché anche nei paesi cosiddetti "democratici" si attua una censura preventiva, soprattutto a tutti quei soggetti che cercano di far emergere la verità.
Il copyright dovrebbe essere riformato per intero, perché siamo in un’epoca digitale e i tempi per il pubblico dominio sono infiniti. Spero un giorno di creare una discussione e perché no, lanciare alcune proposte e idee per costruire un nuovo modello di copyright.

Adesso vi lascio con una descrizione della proposta di legge tratta da Wikipedia.

Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), anche chiamato H.R.3261, è una proposta di legge presentata il 26 ottobre 2011 alla Camera dei rappresentanti statunitense dal deputato Lamar S. Smith, rappresentante del Distretto 21 del Texas, e da un gruppo di 12 sostenitori. Lamar Smith, il deputato del parlamento degli Stati Uniti che ha sviluppato il disegno di legge H.R.3261 La legge, qualora venisse approvata nella stesura proposta, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti; al momento (dicembre 2011) la legge è in discussione presso la commissione giustizia del Congresso degli Stati Uniti. La legge permetterebbe inoltre al Dipartimento di Giustizia ed ai titolari di copyright di procedere legalmente contro i siti web accusati di diffondere o facilitare le infrazioni del diritto d'autore. A seconda del richiedente, le sanzioni potrebbero includere il divieto ai network pubblicitari o ai siti di gestione dei pagamenti (come, ad esempio, Paypal) d'intrattenere rapporti d'affari con il sito accusato delle infrazioni, il divieto ai motori di ricerca di mantenere attivi link verso il sito in questione e la richiesta agli Internet Service Provider di bloccare l'accesso al sito web. La legge, qualora approvata, renderebbe lo streaming di contenuti vincolati da copyright un reato.



Il progetto di legge autorizzerebbe il Dipartimento di Giustizia americano a richiedere l'emissione di ordinanze del tribunale contro i siti web che fossero fuori dalla giurisdizione degli Stati Uniti ed accusati di violare i diritti d'autore, o di rendere possibile o comunque facilitare attività di violazione del copyright. Dopo la notifica dell'ordinanza del tribunale, il procuratore generale USA potrebbe vietare ad ISP (Internet service provider), a circuiti pubblicitari come Google ed a fornitori di servizi di pagamento come PayPal o Visa, che abbiano sede in America o comunque ricadano in quella giurisdizione, o per quanto vi ricadano, di fare affari con i siti che violano il diritto penale federale della proprietà intellettuale, adottando "misure tecnicamente possibili e ragionevoli" per impedire l'accesso al sito accusato di violazione. Il procuratore generale potrebbe anche vietare ai motori di ricerca la visualizzazione dei collegamenti ai siti. Il disegno di legge stabilisce anche un processo in due fasi per i titolari di diritti di proprietà intellettuale, al fine di garantire loro ristoro per i danni eventualmente arrecati da un sito dedicato alla violazione. Il titolare dei diritti deve prima informare, per iscritto, i servizi di pagamento ed i circuiti pubblicitari di cui si serve il sito; questi, a loro volta, devono poi inoltrare la notifica e sospendere i servizi di quel sito, a meno che il sito non fornisca una sorta di contro-notifica per spiegare perché non sia in violazione. Il titolare dei diritti può poi citare in giudizio il gestore del sito per alcune misure cautelative (contro di lui) se viene fornita una simile contro-notifica oppure se i servizi di pagamento o i circuiti pubblicitari non applicano la sospensione del servizio in assenza di una contro-notifica. Il provvedimento prevede l'immunità dalla responsabilità per servizi di pagamento e circuiti pubblicitari che si conformino a questa legge o che intraprendano un'azione volontaria per recidere i loro legami con tali siti. Ogni detentore di copyright che consapevolmente calunniasse un sito web, accusandolo falsamente di essere dedicato alla violazione di copyright, sarebbe responsabile per i danni. La seconda sezione della bozza normativa aumenta le pene per lo streaming video e per la vendita di farmaci contraffatti, materiale militare o beni di consumo. Il disegno di legge renderebbe lo streaming non autorizzato di contenuti protetti da copyright un reato.

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Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



2 commenti:

  1. hai proprio ragione: ci laviamo la bocca della mancanza di libertà in Cina e in occidente, con strategie diverse si applica la stessa dittatura.
    Speriamo che queste informazioni girino il mondo svegliando le coscienze prima che sia troppo tardi.

    Ciao
    giordan

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  2. Fermo restando che in Cina secondo me si pratica la pura barbarie contro le masse popolari, per il resto sono d'accordo.

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