Articolo da Wikinoticias
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Con manifestazioni nelle principali città del Paese, il presidente argentino Javier Milei è stato sconfessato per le sue dichiarazioni contro la diversità sessuale e il femminismo, rilasciate al Forum economico mondiale di Davos. A Buenos Aires, migliaia di bandiere arcobaleno e striscioni di protesta hanno riempito la centrale Plaza de Mayo, mentre proteste sono state segnalate anche a Córdoba, Rosario, Tucumán, La Rioja e in altre città.
Al grido di "mai più nell'armadio", centinaia di persone hanno espresso il loro dissenso nei confronti del presidente argentino per le sue dichiarazioni che collegano l'omosessualità alla pedofilia e definiscono " risvegliati "i movimenti sociali come il femminismo, in dichiarazioni rilasciate al principale forum economico che si tiene ogni anno in Svizzera. Un'altra delle rivendicazioni della mobilitazione è stata l'opposizione alle intenzioni del governo di eliminare il reato di femminicidio dal Codice penale argentino.
Milei ha dichiarato a Davos che:
| “ | Nelle sue versioni più estreme, l'ideologia di genere costituisce, molto semplicemente, un abuso sui minori. Sono pedofili, quindi voglio sapere chi sostiene tale comportamento. | ” |
D'altro canto nello stesso discorso ha affermato:
| “ | Oggi vengo qui per dirvi che la nostra battaglia non è vinta, che sebbene la speranza sia rinata, è nostro dovere morale e nostra responsabilità storica smantellare l'edificio ideologico del malato wokeism. | ” |
.
In una successiva intervista con Esteban Trebucq, Milei ha affermato che il suo intervento a Davos era stato modificato e estrapolato dal contesto.
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Fonte: Wikinoticias
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Articolo tratto interamente da Wikinoticias
Photo credit Ucriesidelplata, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
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