"Cara maestra, un giorno m'insegnavi che a questo mondo noi siamo tutti uguali, ma quando entrava in classe il direttore tu ci facevi alzare tutti in piedi, e quando entrava in classe il bidello ci permettevi di restar seduti."
Luigi Tenco
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E con questa piccola frase Tenco ha raccontato tutto un modo di pensare. Fortunatamente ho avuto una maestra che ci faceva entrare anche quando entrava il Bidello e dei genitori che per prima cosa mi hanno insegnato il rispetto per tutti in uguale misura.
RispondiEliminaBuona serata.
Antonella
In poche parole tutta una filosofia di vita. A volte i concetti più grandi si possono esprimere molto semplicemente.
RispondiEliminala mia di maestra era diversa...per fortuna...
RispondiEliminaParole semplici che rispecchiano una grande verità...
RispondiEliminadice un proverbio toscano:"Predichi bene e razzoli(ti comporti) male"ciao Cavaliere
RispondiEliminaQuelli della mia generazione ricordano la tragica scomparsa di Luigi Tenco come qualcosa di violento ed improvviso, che squarciò l'involucro convenzionale e di facciata del mondo dello spettacolo. Ricordo ancora quella fredda mattina di gennaio quando io, sedicenne, andai a svegliare mio fratello ventenne e lui non credeva alla notizia che gli davo.
RispondiEliminaSono passati 45 anni e quel ricordo suscita lo stesso stupore doloroso di allora.
Questa canzone, stigmatizzando i comportamenti verso il potere, mette in crisi i valori quando si limitano al vuoto dell'esteriore e del rituale.
Maestra è stata la mia professione, con i piccoli della scuola dell'infanzia, e mi sono sempre impegnanta affinchè il mio agire potesse riscattare quell'immagine negativa della canzone.
Ovviamente il discorso non è riferito alla categoria e fortunatamente anche la mia maestra, mi ha insegnato il rispetto per tutti.
RispondiEliminaQueste deve essere solo un riferimento alla società in generale, che tende a essere iniqua, a seconda delle posizioni sociale ed economiche.
Non so come era la maestra di Tenco, ma ricordo ancora il mio maestro (si chiamava Taibbi) e ci tenne questa lezione: quando entra il direttore o un altro insegnante noi ci alziamo tutti per salutare, quando entra il bidello non ci alziamo; ma ricordatevi che il bidello merita lo stesso rispetto del direttore, noi non ci alziamo per il bidello perché può entrare in classe per servizio per tutte le volte che è necessario anche tante volte e saremmo costretti ad alzarci e sederci in continuazione; ma ricordatevi, ripetette ancora, che il bidello merita lo stesso rispetto del direttore. Non ho dimenticato la sua lezione.
RispondiEliminaIo sono disposto ad alzarmi, per educazione, solo se entra una donna. Mi alzerei davanti ad un religioso per rispetto della fede che rappresenta e ad un giudice perché dovrebbe rappresentare le leggi di un Paese. Per i regnanti e i capi di stato potrei farlo solo perché rappresentano il popolo di una nazione.
RispondiEliminaCiao buona giornata
enrico
Come aveva colto nel segno, Tenco! Una sottolineatura che andrebbe approfondita, soprattutto attingendo a tanti esempi.
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