sabato 12 maggio 2012
The Manchurian Candidate: recensione del film
The Manchurian Candidate è un film del 2004 diretto da Jonathan Demme, remake del film del 1962 Va' e uccidi (The Manchurian Candidate) di John Frankenheimer.
Trama
Bennett Marco è un soldato veterano che dopo la sua esperienza nell'operazione militare denominata "Desert Storm" continua ad essere tormentato da allucinazioni e strani incubi, che scopre essere ricorrenti anche ad alcuni suoi ex commilitoni. Fra i suoi commilitoni c'è anche il Sergente Maggiore Raymond Shaw, figlio della Senatrice Eleanor Shaw, che si è candidato per il ruolo di Vice Presidente degli Stati Uniti. La senatrice è una donna manipolatrice ed oltremodo influente, legata da un rapporto morboso al figlio, al punto di essere stata la causa principale della fine della relazione del figlio con Jocelyne, figlia del senatore Tom Jordan, suo acerrimo rivale.
Investigando su cosa è accaduto veramente in Kuwait a se stesso e al suo commando, Bennett Marco scopre di essere stato sottoposto ad un lavaggio del cervello e a ripetuti esperimenti medici, compreso l'impianto di un microchip nel proprio corpo. Questo è accaduto sia a lui, sia a Shaw, sia a tutti gli altri commilitoni, molti dei quali negli anni successivi si sono suicidati. Bennet Marco risale alla Manchurian Global, potente banca d'affari con forti legami con la scena politica americana, ed in particolare alla famiglia Shaw. Bennet Marco viene anche affiancato dall'agente Eugenie Rose, dell'FBI, già sulle tracce di ciò che si cela dietro la Manchurian Global.
Marco tenta di rivelare come stanno le cose al senatore Tom Jordan, che crede solo parzialmente alle sue parole, ma ugualmente si confronta con la senatrice Shaw, che lo accusa di voler utilizzare le notizie per una campagna denigratoria nei confronti di suo figlio. A quel punto la senatrice "attiva" suo figlio, attraverso un comando vocale rendendolo un burattino nelle sue mani. Sotto gli ordini della madre, Raymond Shaw uccide il senatore e Jaqueline, la donna che lui ha sempre amato. Quando Raymond Shaw si rende conto di ciò che è accaduto viene nuovamente manipolato dalla madre, affinché pensi che ciò che è accaduto era inevitabile e giusto. Senza più concorrenti Raymond Shaw diventa il nuovo vicepresidente degli Stati Uniti.
Intanto si rivela che il vero obiettivo della Manchurian Global e della senatrice non è la vicepresidenza ma la presidenza. Infatti secondo i piani la sera dell'elezione, il nuovo presidente verrà ucciso, facendo in automatico diventare presidente degli Stati Uniti il vicepresidente Raymond Shaw. L'assassino designato sarà proprio Bennet Marco, che come Raymond Shaw a causa degli esperimenti subiti in Kuwait può essere comandato come un burattino. Ad attivare Bennet Marco affinché diventi l'assassino del presidente degli Stati Uniti, è proprio la senatrice Eleanor Shaw.
Raymond Shaw e Bennet Marco però iniziano a rendersi conto di ciò che sta loro succedendo, nonostante siano sotto il controllo della Manchurian Global, e riescono persino ad avere un confronto fra loro grazie alla complicità dell'FBI. Attraverso una telefonata giunta in quell'occasione, la senatrice Shaw tenta di manipolare vocalmente la mente di Bennet. Giunto il fatale momento della cerimonia, in cui Bennet sarà costretto a sparare al presidente appena eletto, la scena viene resa intenzionalmente ambigua: sembra che Bennet e Raymond siano ancora sotto il controllo della senatrice, ma arrivato il momento fatidico, Raymond Shaw abbraccia la madre fingendo di festeggiare la vittoria e si posiziona con lei nel punto in cui sa che Marco è tenuto a sparare. Bennet Marco esplode il colpo ed uccide Raymond ed Eleanor Shaw anziché il presidente. Prima del colpo, Raymond rivolge un sorriso nel punto in cui sa che si trova l'amico. Il messaggio è chiaro: Raymond Shaw, nonostante i sofisticati tentativi di manipolazione comportamentale orditi dalla Manchurian Global con la complicità della madre, è riuscito a liberarsi. Con il suo estremo sacrificio, suggella definitivamente il suo autentico ideale politico di dedizione al proprio Paese e a un senso di giustizia. Prima che Bennet Marco completi l'esecuzione dell'ordine ricevuto e quindi esploda il secondo colpo contro se stesso, viene scovato e fermato dall'agente Eugenie Rose dell'Fbi.
Dopo la morte del vice-presidente Raymond, Eugenie Rosie decidono di nascondere l'identità di Bennet Marco, che sarebbe stato designato comunque come l'assassino perché ripreso dalla videosorveglianza, e di sostituirla con quella di un agente della Manchurian Global. Quindi l'Fbi decide di rivelare alla stampa le carte e i documenti relativi agli esperimenti condotti dalla Manchurian Global, accusandola pubblicamente di aver tentato un colpo di stato al governo democratico degli Stati Uniti.
Nell'ultima scena, Rosie porta Marco nei luoghi in cui erano stati effettuati gli esperimenti su di lui e sul suo plotone. Bennet Marco, ormai completamente conscio di cosa è accaduto, lascia che il mare porti via una fotografia del suo plotone, insieme alla medaglia d'onore regalatagli da Raymond Shaw.
Curiosità sul film
È stato presentato fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
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2 commenti:
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film molto interessante , assieme a IPOTESI di complotto rappresentano un oscura realtà
RispondiEliminaSomiglia ad un altro film, di cui non ricordo il titolo, la guerra che fa impazzire, esperimenti terribili e droghe..
RispondiEliminaUn caro saluto e buona domenica.