martedì 22 maggio 2012

Inizia la perforazione dei Campi Flegrei

Solfatara pozzuoli 2005


Articolo da Fanpage.it

Un paio di anni fa, quando il progetto fu proposto per la prima volta, l’allora sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, non poté fare a meno di storcere il naso. Non tanto per la puzza di zolfo che si sprigiona dai Campi Flegrei, a cui i napoletani dell’area ovest sono abituati. Quanto per l’idea venuta a un gruppo di geologi e geofisici di andare a trivellare la zona per creare un pozzo che possa in prospettiva sfruttare il potenziale geotermico della grande caldera, che costituisce uno dei più vasti e pericolosi super-vulcani presenti al mondo. Roba in confronto al quale il Vesuvio impallidisce. Soprattutto perché nel cratere dei Campi Flegrei ci vivono almeno duecentomila persone.

Rischio catastrofe? - Un paio di giorni fa, è giunto il via libera al progetto, annunciato dal coordinatore Giuseppe De Natale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il nuovo sindaco Luigi de Magistris non sembra nutrire gli stessi dubbi della Iervolino: l’idea è buona, si farà. Si chiama “Campi Flegrei Deep Drilling Project”, e il nome è inglese non è per un vizio di esterofilia quanto per il fatto che si tratta di una collaborazione internazionale, che garantisce l’assoluta sicurezza dell’esperimento. Si tratta di realizzare un pozzo “pilota” della profondità di 500 metri che, laddove andasse incontro alle aspettative degli scienziati, sarebbe seguito da un successivo pozzo intorno ai 4 chilometri di profondità. Nel 2010 sulla rivista Science era stata pubblicata l’opposizione di Benedetto De Vivo, geochimico dell’Università di Napoli “Federico II”, secondo il quale la trivellazione potrebbe causare l’aumento dell’attività sismica nella zona – già caratterizzata da frequenti sciami sismici (di bassissima intensità) e soprattutto dal fenomeno del bradisismo, che provoca graduali scivolamenti e innalzamenti del terreno – o addirittura generare un esplosione.

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Fonte: Fanpage.it

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Articolo tratto interamente da Fanpage.it

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7 commenti:

  1. Da un lato un progetto che permetterebbe il riscaldamento ecologico, da un lato un'opinione singola addirittura catastrofica. Il geotermico è una realtà in molte zone, potrebbe diventare anche qua una interessante fonte alternativa.

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  2. Ciao Cavaliere,il rischio sismico è però sempre presente.Magari si inizia con una piccola perforazione e poi si trasforma in una ricerca di qualcosaltro,v. fracking.Basta perforare la terra!!!

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  3. Penso che quando gli accidenti non arrivano per volontà divina (?) ce li andiamo a cercare. A me che, senza esserne il re, sono un ignorante, già mi lascia perplesso l'estrazione di miliardi di tonnellate di petrolio e gas naturale dall'interno di una Terra che vedo come un'arancia: tolto il succo dall'interno, senza spaccarla in due per farne una spremuta, me la immagino un giorno o l'altro afflosciarsi, implodersi, insomma raggrumarsi in se stessa; e chi s'è visto s'è visto. E giuro che questa idea non mi è venuta pensando all'ape Maya.
    La stortura di naso della Jervolino è stata forse l'unica cosa sensata della sua travagliata amministrazione.
    Ciao.

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  4. Sicuramente potrebbe essere un buona cosa, la cosa peró potrebbe diventare pericolosa, si va disturbare un vulcano che sta dormendo.
    Tomaso

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  5. Ciao Cavaliere! sono passata a farti un saluto, spero tu stia bene, ti vedo sempre pronto all'informazione! continua così!
    un abbraccio!
    A presto..Sibilla

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  6. Non ho le conoscenze tecniche per avere un giudizio chiaro ma ho la sensazione che come sempre si aspettano i morti, prima di intervenire.

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  7. Si sentono tante campane diverse...mah...da ignorante , istintivamente mi viene "ma se la si lasciasse in pace 'sta Terra?!".
    Può darsi che io sbagli...

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