martedì 23 agosto 2011

In memoria di Sacco e Vanzetti



Il 23 agosto 1927 veniva eseguita nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham, la condanna a morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Questi uomini sono morti innocenti e solo per difendere i sacrosanti diritti di ogni essere umano. Per conoscere la loro storia andate qui.

Possono bruciare i nostri corpi, non possono distruggere le nostre idee. Esse rimangono per i giovani del futuro, per i giovani come te. Ricorda, figlio mio, la felicità dei giochi... non tenerla tutta per te... Cerca di comprendere con umiltà il prossimo, aiuta il debole, aiuta quelli che piangono, aiuta il perseguitato, l'oppresso: loro sono i tuoi migliori amici.
(Tratto dall'ultima lettera di Nicola Sacco al figlio Dante, 1927)

Quando le sue ossa, signor Thayer, non saranno che polvere, e i vostri nomi, le vostre istituzioni, non saranno che il ricordo di un passato maledetto, il suo nome – il nome di Nicola Sacco – sarà ancora vivo nel cuore della gente. Noi dobbiamo ringraziarvi. Senza di voi saremmo morti come due poveri sfruttati: un buon calzolaio, un bravo pescivendolo... E mai, in tutta la nostra vita, avremmo potuto sperare di fare tanto in favore della tolleranza, della giustizia, della comprensione fra gli uomini...
( Ultime parole di Bartolomeo Vanzetti in tribunale).



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3 commenti:

  1. Da Wikipedia:
    « Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra — non augurerei a nessuna di queste ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un radicale, e davvero io sono un radicale; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano [...] »
    (dal discorso di Vanzetti del 19 aprile 1927, a Dedham, Massachusetts)

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  2. Ho visto un film degli anni '70 con Volonté sulla storia di Sacco e Vanzetti. Una pellicola molto bella e che consiglio!

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  3. Due eroi mai abbastanza ricordati e mai abbastanza presi, per le loro vite esemplari, come modelli di ispirazione sociale e civile.

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