I Patagarri hanno acceso una forte polemica al concertone del primo maggio a Roma, gridando "Palestina libera" durante la loro esibizione, un messaggio politico che ha diviso l’opinione pubblica e suscitato reazioni contrastanti, specie dalla comunità ebraica.
Nel frattempo, mentre si svolgeva questo evento, un grave episodio ha colpito la missione umanitaria della Freedom Flotilla. Nella notte tra il 1 e il 2 maggio, la nave Conscience, carica di aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza, è stata attaccata da droni armati israeliani in acque internazionali al largo di Malta. L’attacco ha provocato un incendio e una breccia nello scafo, mettendo a rischio la vita di 30 attivisti a bordo. Fortunatamente non si registrano feriti, anche se la nave rischia di affondare.
Questa azione si inserisce in un contesto di sofferenza umanitaria gravissima a Gaza, dove da settimane il blocco israeliano impedisce l’ingresso di aiuti vitali. Tante organizzazioni hanno denunciando le politiche israeliane che hanno causato migliaia di vittime civili palestinesi, tra cui donne e bambini.
Il governo israeliano è stato più volte accusato di violazioni del diritto internazionale, tra cui il blocco illegale della Striscia di Gaza, ma continua indisturbata, grazie alla complicità di tanti governi a commettere crimini.
In questo quadro, le parole dei Patagarri assumono un significato di denuncia e solidarietà verso una popolazione martoriata. La voce di chi chiede "Palestina libera" è anche un appello a fermare i crimini e a garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali per tutti.







Stiamo assistendo a cose sempre più disumane nel silenzio sempre più assordante della comunità internazionale...
RispondiEliminaUn genocidio sotto gli occhi di tutti.
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