Articolo da Info Cooperazione
Il nuovo Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari (GRFC), pubblicato alcuni giorni fa dalla FAO e dai partner della Rete Globale contro le Crisi Alimentari, restituisce un quadro sempre più allarmante sull’insicurezza alimentare nel mondo: il numero di persone che soffre la fame acuta ha raggiunto livelli mai registrati prima, aggravandosi per il sesto anno consecutivo. Nel 2024, sono stati oltre 295 milioni gli individui in 59 paesi e territori ad aver vissuto una condizione di fame acuta, con un incremento di quasi 14 milioni rispetto al 2023. Il dato è ancora più drammatico se si guarda ai 1,9 milioni di persone che hanno affrontato livelli catastrofici di insicurezza alimentare (Fase 5 IPC/CH), il numero più alto da quando il GRFC ha iniziato il monitoraggio nel 2016.
Fame e malnutrizione: una crisi che non si arresta
L’insicurezza alimentare acuta colpisce ora il 22,6% della popolazione analizzata, superando stabilmente per il sesto anno la soglia del 20%. Le cause principali restano immutate: conflitti armati, eventi climatici estremi, crisi economiche e sfollamenti forzati continuano a colpire le aree più fragili del pianeta. Il fenomeno non risparmia i più piccoli. La malnutrizione acuta ha colpito quasi 38 milioni di bambini sotto i cinque anni, con picchi particolarmente gravi in contesti come la Striscia di Gaza, il Sudan, il Mali e lo Yemen, dove le emergenze sanitarie e alimentari si sommano ai conflitti.
Crisi alimentari aggravate da guerra e sfollamenti
Secondo il rapporto, circa 95 milioni di persone sfollate (inclusi rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni) vivono in paesi colpiti da gravi crisi alimentari, come la Repubblica Democratica del Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria, su un totale globale di 128 milioni di sfollati. In 12 paesi la situazione è maggiormente peggiorata rispetto al 2022 a causa dell’intensificarsi di guerre, shock economici o disastri naturali. In queste aree, 13,5 milioni di persone in più sono cadute in situazioni di insicurezza alimentare acuta. Solo in 17 paesi si è registrato un miglioramento, che ha comunque coinvolto un numero minore di persone: circa 7,2 milioni.
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Fonte: Info Cooperazione
Autore: redazione Info Cooperazione
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Articolo tratto interamente da Info Cooperazione







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