venerdì 3 gennaio 2025

Il popolo cubano in marcia contro l'embargo



Articolo da NuovAtlantide.org

Il 20 dicembre 2024 il lungomare dell’Avana si è trasformato in un oceano di voci, bandiere e determinazione. Il popolo cubano ha risposto all’appello del Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, dimostrando ancora una volta la sua indomita volontà di resistere al blocco economico, commerciale e finanziario.

Questa marcia combattente non è solo una manifestazione di protesta: è un simbolo di resistenza, un’espressione di dignità collettiva e un atto di sovranità in difesa di un progetto politico e sociale che ha posto il popolo al centro del proprio cammino. L’Avana, con la presenza del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e delle principali autorità del paese, ha ribadito che il blocco non ha solo un costo economico, ma è un attacco alla dignità e ai diritti fondamentali di milioni di persone.

Il Blocco: Un Crimine Contro l’Umanità

L’assedio economico contro Cuba, che dura ormai da oltre sei decenni, rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani della nostra epoca. Le restrizioni, intensificate negli ultimi anni con il permanere di Cuba nella lista unilaterale e illegittima degli Stati sponsor del terrorismo, soffocano l’economia cubana, soffocano l’accesso a beni essenziali e impediscono lo sviluppo del paese.

Dietro ogni embargo c’è un crimine sociale: ospedali privi di medicina essenziali, scuole che devono far fronte a carenze materiali, famiglie separate da restrizioni sui viaggi. Eppure, nonostante questa guerra economica, Cuba continua a mantenere alti i suoi standard di educazione, salute e solidarietà internazionale

Il blocco non ha solo una dimensione economica, ma anche politica e sociale. Impone un isolamento forzato, impedendo la partecipazione attiva di Cuba in molteplici spazi internazionali, ostacolando lo sviluppo tecnologico ed economico dell’ isola.

La Resistenza del Popolo Cubano

Questa marcia, svoltasi nel cuore del Malecón avanero di fronte all’Ambasciata degli Stati Uniti, non è stata solo un grido di protesta, ma anche un atto di affermazione politica e identitaria. Con slogan come “Abbasso il blocco!”, “Cuba non è terrorista!”, migliaia di uomini, donne, giovani e anziani hanno camminato insieme, testimoniando il loro patriottismo eroico.

Díaz-Canel ha sottolineato l’importanza storica di questa mobilitazione, dichiarando che il popolo cubano, con il suo coraggio e la sua fermezza, sta dimostrando al mondo che non cederà mai ai ricatti dell’imperialismo.


Continua la lettura su NuovAtlantide.org


Autore: 
Maddalena Celano - riproposto da Gian Franco Ferraris

Licenza: Copyleft 


Articolo tratto interamente da 
NuovAtlantide.org



Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.