martedì 12 marzo 2024

Gli Oscar 2024 e la Palestina

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Articolo da Prensa Obrera

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Prensa Obrera

Il regista britannico Jonathan Glazer, il cui film “The Zone of Interest” è stato premiato questa domenica 10 con l'Oscar come miglior film straniero, ha avuto il merito di introdurre nel suo discorso di premiazione la drammatica situazione attuale in Palestina.

Nel breve discorso pronunciato dopo aver ricevuto la statuetta, Glazer – di origine ebraica – ha respinto coloro che “si appropriano del suo ebraismo o dell’Olocausto per giustificare un’occupazione che ha portato così tante persone innocenti al conflitto”. Si tratta di un commento tagliente perché, sotto l’etichetta di “antisemitismo”, lo Stato israeliano cerca di mettere a tacere ogni critica all’operazione genocida nella Striscia di Gaza, che ha già provocato più di 30mila morti e un blocco che ha portato alla fame ai suoi oltre due milioni di abitanti.

Il lungometraggio di Glazer, che ha battuto il campione d'incassi “The Snow Society” e altri tre candidati, è incentrato proprio sull'Olocausto, basato sulla vita di un comandante nazista e sulla vita quotidiana in una residenza vicino al centro di concentramento di Aushwitz. Nel frattempo, “Oppenheimer” - un film biografico diretto da Cristopher Nohlan su uno degli scienziati che svilupparono la bomba atomica negli anni '40 - è stato il grande vincitore della serata, con sette statuette.

Oltre alle parole di Glazer, altri attori e attrici, nonché la famosa cantante Billie Eilish (che ha vinto il premio per la migliore canzone per “What Was I Made For?”, da “Barbie”), hanno indossato una spilla rossa durante la cerimonia, come la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza. Questa proposta era stata precedentemente formulata da Artists4CeaseFire in una lettera indirizzata al presidente Joe Biden, che è uno dei principali sostenitori dell'attacco israeliano. La Casa Bianca ha addirittura posto il veto a tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite volte a stabilire un cessate il fuoco.

La situazione che vive oggi la Palestina è il risultato di un lungo processo di espulsione del popolo palestinese e di colonizzazione delle sue terre che risale alla formazione dello Stato israeliano nel 1948. La dinamica espansionistica del sionismo, che ha l’appoggio del movimento Stati Uniti e Unione Europea, è ciò che porta alla “disumanizzazione” che Glazer ha sottolineato nel suo discorso, e anche alla resistenza del popolo palestinese.

Fuori dal palco della premiazione, a Los Angeles, ci sono state manifestazioni con bandiere palestinesi che sono servite a evidenziare quanto sta accadendo a Gaza. Gli Stati Uniti sono stati uno dei punti più importanti nelle manifestazioni di solidarietà internazionale.


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Fonte: Prensa Obrera

Autore: Redacción

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Articolo tratto interamente da Prensa Obrera

Photo credit Raph_PH, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons



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