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Il massacro del Politecnico di Montréal avvenne il 6 dicembre 1989 nel Politecnico di Montréal in Québec, Canada.
Lo studente Marc Lépine sparò a 28 persone, uccidendo 14 donne, e poi si suicidò. Il crimine venne perpetrato in meno di venti minuti con una carabina semi automatica ottenuta legalmente.
Dalla nota suicida di Marc Lépin, pubblicata pochi giorni dopo il massacro su La Gazette: “Dato che, scienza a parte, sono un retrogrado per natura, le femministe hanno sempre avuto un talento speciale nel farmi infuriare. Pretendono di mantenere i vantaggi che derivano dall’essere donne (come assicurazioni più economiche, o il diritto a una lunga maternità preceduta da una lunga aspettativa) mentre cercano di arraffare anche quelli degli uomini. Per esempio, è auto-evidente che se si eliminasse la distinzione maschile/femminile alle Olimpiadi, non ci sarebbero più donne, salvo che negli eventi decorativi. Perciò le femministe si guardano bene dal cercare di rimuovere quella barriera. Sono talmente opportuniste che non vogliono nemmeno trarre vantaggio dalla conoscenza accumulate dagli uomini attraverso i secoli. E cercano sempre di rappresentarli negativamente, ogni volta che ne hanno l’opportunità. Anche se i media mi attribuiranno la qualifica di ‘Folle Omicida’, io mi considero una persona razionale ed erudita, che solo la Morte [Grim Reaper] ha costretto a intraprendere atti estremi.”
L'evento fu definito il primo femminicidio di massa rivendicato come tale.
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Photo credit Bobanny, Public domain, via Wikimedia Commons
Mamma mia. Non conoscevo proprio tutto ciò. Era l'89 non poi tanto indietro nel tempo. Inammissibile.
RispondiEliminaGrazie Vincenzo. Povere donne. 😓
Una strage da non dimenticare.
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