mercoledì 18 luglio 2018

Cento anni fa nasceva Nelson Mandela



Articolo da Cronache di ordinario razzismo

Cento anni fa nasceva Nelson Mandela, leader dell’African National Congress e della lotta contro l’apartheid in Sud Africa, di cui è stato  il primo Presidente nero eletto a suffragio universale. La sua lotta per l’eguaglianza e contro ogni forma di razzismo l’ha condotta passando gran parte della sua vita in carcere, dove è stato recluso per 26 anni, dal 1963 al 1990. Nel 1993 Mandela ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Nel giorno del centesimo anniversario dalla sua nascita, ripubblichiamo il discorso pronunciato a Pretoria il 10 maggio 1994, quando si insediò come Presidente della Repubblica e Capo del Governo, ruolo che svolse fino al 1998. Nelson Mandela morì all’età di 95 anni, il 5 dicembre 2013. Un invito a rispettare la dignità umana che oggi sembra quanto mai attuale.

Nelson Mandela, discorso di insediamento, Pretoria, 10 maggio 1994

«Oggi, tutti noi, con la nostra presenza qui e con le celebrazioni in altre parti del nostro paese e del mondo, conferiamo gloria alla neonata speranza di libertà. Siamo appena usciti dall’esperienza di una catastrofe straordinaria dell’uomo sull’uomo durata troppo a lungo, oggi qui deve nascere una società a cui tutta l’umanità guarderà e questo ci renderà orgogliosi.

I nostri atti quotidiani devono produrre una realtà del Sud Africa capace di rafforzare la nostra umanità, la fede nella giustizia, di rafforzare la nostra fiducia nella nobiltà dell’animo umano e sostenere tutte le nostre speranze per una vita gloriosa per tutti.

Tutto questo lo dobbiamo a noi stessi ma anche ai popoli del mondo che sono così ben rappresentati qui oggi. Per i miei connazionali, non ho esitazione a dire che ognuno di noi è intimamente legato al suolo di questo bellissimo paese come lo sono gli alberi di jacaranda di Pretoria e le mimose del Bushveld.
Ogni volta che uno di noi tocca il suolo di questa terra sentiamo un senso di rinnovamento personale. L’umore cambia cambia una nazione come il clima cambia le stagioni.

Siamo mossi da un senso di gioia e di euforia quando l’erba diventa verde e il fiore fiorisce.

Tale unità spirituale e fisica che tutti noi condividiamo con questa patria comune, spiega la profondità del dolore che tutti noi abbiamo sentito nei nostri cuori quando ci siamo visti strappare il nostro paese a causa di un conflitto terribile, che, come abbiamo visto, ci ha causato disprezzo, messo fuori legge e isolato dai popoli del mondo, proprio perché il Sud Africa era diventata la base universale della perniciosa ideologia e la pratica del razzismo e di oppressione razziale.

Noi, il popolo del Sud Africa, oggi siamo soddisfatti che l’umanità ci ha riportato indietro, nel suo seno, che noi, che eravamo fuorilegge sino a non molto tempo fa, oggi abbiamo avuto il raro privilegio di essere ospiti per le nazioni del mondo qui sul nostro suolo.

Ringraziamo tutti i nostri illustri ospiti internazionali per essere venuti a prendere possesso, con la gente del nostro paese, di ciò che è, dopo tutto, una vittoria comune per la giustizia, la pace, la dignità umana.


Siamo certi che continuerete a stare da noi, come noi ad affrontare le sfide della costruzione della pace, prosperità, combattendo il sessismo, il razzismo e la non-democrazia.

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Fonte: Cronache di ordinario razzismo

Autore: redazione Cronache di ordinario razzismo

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Cronache di ordinario razzismo  


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