Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Giovedì 30 gennaio 2014
Il decreto legge 133/2013, riguardante IMU e Banca d'Italia, è diventato legge dello Stato. L'approvazione da parte del Senato era arrivata il 9 gennaio e proprio ieri la Camera ne ha decretato la conversione definitiva con conseguente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale sotto forma di legge 5/2014. I voti a favore sono stati 335 da parte di PD, NCD e SC, mentre i contrari sono stati 144 da parte di M5S, FI, SEL e LN.
La nuova legge prevede l'abolizione della seconda rata dell'IMU sulla prima casa, per un valore stimato di 2,2 miliardi di euro, mentre rimane valido il pagamento della mini-IMU, cioè l'aliquota aumentata dai vari Comuni italiani. La copertura finanziaria arriva dall'aumento degli acconti IRES e IRAP per le imprese, dai quali deriveranno circa 1,1 miliardi di euro, dal condono sulla multa ai gestori delle slot machine per 600 milioni di euro (dai 2,5 miliardi di multa originari) e da un possibile aumento del gettito IVA auspicato grazie al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per 900 milioni.
L'altra materia trattata riguarda la Banca d'Italia, per la quale è prevista una rivalutazione delle quote in mano alle banche private per 7,5 miliardi di euro, che verrà pagata con le riserve della banca centrale stessa. La legge prevede inoltre che ogni azionista non possa detenere più del 3% del capitale e la quota in eccedenza verrà riacquistata dalla banca centrale stessa. Questo significa che le banche azioniste riceveranno circa 4,2 miliardi di euro, dai quali va tolta la ritenuta del 12% stimata intorno al miliardo di euro. Inoltre la normativa permetterà un maggior pagamento di dividenti agli azionisti per circa 400 milioni di euro l'anno.
Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
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