sabato 11 gennaio 2014
Tamburi nella notte: recensione teatrale
Tamburi nella notte (in tedesco Trommeln in der Nacht) è la seconda opera teatrale, dopo Baal scritta da Brecht negli anni critici del primo dopoguerra.
Trama
Un reduce di guerra (Andrea Kragler), ormai lontano da Berlino e dalla sua fidanzata (Anna Balicke) da cinque anni è dato ormai per morto, si ripresenta alla porta dell'amata intenzionato a tornare con lei. Scopre però Anna promessa sposa ad un borghese (Murk) evidentemente non innamorato di lei e per il quale neanche lei prova sinceri sentimenti. Si tratta del tipico matrimonio d'interesse borghese, voluto dai genitori indifferenti alla felicità dei figli e interessati soltanto alle disponibilità economiche del marito. Anna inizialmente non riesce a ribellarsi alla sua condizione, in quanto è una ragazza fragile che si ritrova totalmente in balia dell'ambiente che la circonda. Pertanto accetterà senza ribattere troppo, il suo destino. Nel rivedere però il suo vecchio e sincero amore qualcosa dentro di lei cambia, ritrova la forza perduta e alla fine si ricongiungerà a lui.
Curiosità
Nella rappresentazione di "Trommeln in der Nacht" (1922) Brecht introduce per la prima volta lo striscione, o cartello, con scritte di carattere illustrativo, ironico e didascalico, elemento dall'effetto estraniante che ritroveremo spesso nel suo teatro epico.
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Photo credit H.-P.Haack [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons
1 commento:
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Con me sfondi una porta aperta, mi piace Brecht e conosco tutte le sue opere, trovo che insieme a Beckett e pochi altri autori sia stato uno dei pochi veri innovatori del teatro contemporaneo.
RispondiEliminaUn abbraccio