mercoledì 22 gennaio 2014
Bordertown: recensione del film
Bordertown è un film del 2006 scritto e diretto da Gregory Nava.
Trama
I titoli iniziali affermano che le società americane stanno usando il North American Free Trade Agreement per aprire grandi maquiladoras vicino al confine con gli Stati Uniti d'America. Le maquiladoras assumono soprattutto donne messicane per farle lavorare molte ore e pagandole poco in confronto alla grande quantità di beni che producono (1 televisore ogni 3 secondi, 1 computer ogni 7). Lauren Adrian, un'appassionata giornalista americana del Chicago Sentinel, vorrebbe occuparsi di questioni internazionali come la guerra d'Iraq, invece il suo direttore George Morgan le assegna un'inchiesta su una serie di crimini irrisolti in cui le vittime sono delle giovani donne che lavorano nelle maquiladora in una cittadina di confine messicana.
Eva, una di queste lavoratrici, originaria del Sud del Messico (e precisamente dallo stato di Oaxaca), viene seguita in un vicolo da un uomo e, scappando da questo, prende un bus per tornare a casa sua nella città-baraccopoli dove vive. Passano le fermate e tutti i passeggeri scendono dal bus, a quel punto l'autista le chiede se ha qualche problema se prima di portarla a casa si ferma a fare benzina, ed Eva accetta. Tuttavia, lui si dirige verso una zona molto isolata e l'assale e la stupra assieme ad un altro uomo, tentando alla fine di strangolarla. I due uomini, credendo Eva morta, la sotterrano viva. Più tardi, con quel poco di energie che le sono rimaste, Eva riesce a dissotterarsi e a scappare. Lauren va a Ciudad Juárez, Chihuahua, sul confine USA-Messico per investigare su questi omicidi. A Juárez reincontra Alfonso Díaz, con il quale aveva già lavorato insieme circa sei anni prima. Díaz è il caporedazione del giornale locale El Sol de Juárez, giornale al quale Eva, cosciente del fatto che la polizia non la possa aiutare, va a chiedere giustizia.
Lauren e Díaz riescono a nascondere Eva e sua madre dalle autorità locali che le stanno cercando: Eva racconta la sua vicenda a Lauren, dal suo lavoro alla maquiladoras fino all'assalimento, quindi cominciano a raccogliere prove fotografando i vari autisti degli autobus per tentare di trovare l'assalitore di Eva. Scoperti dalla polizia e dall'assassino di Eva mentre fotografano gli autisti dei bus, i giornalisti riescono a sfuggire al killer. Eva, perseguitata dal killer (che chiama el diablo, il diavolo), riconosce l'autista. Durante una festa Eva riconosce anche il secondo assassino, ma anch'egli riconosce Eva scoprendo così che è ancora viva. Lauren inizia a lavorare in una di quelle fabbriche, per servire da esca. Infatti, quando al termine del lavoro sale sull'autobus, l'autista si comporta proprio come fece con Eva, portandola in un luogo isolato con la scusa di fare benzina. Nonostante tutto fosse organizzato, la polizia e Díaz sono appostati in un posto sbagliato. Lauren, a differenza di Eva, riesce a ferire l'aggressore al volto, intrappolandolo sull'autobus. Il secondo aggressore, anch'egli sul luogo, riesce a scappare. Quindi chiama la polizia che interviene arrestando l'autista. Si scopre che il luogo è sede di diverse fosse comuni, soprattutto di donne.
Lauren scrive e spedisce l'articolo sulla vita di Eva e delle donne di Ciudad Juárez alla redazione del Chicago Sentinel e il suo articolo viene pienamente approvato da Morgan. A questo punto Eva deve testimoniare al processo contro l'autista, inizialmente non sapendo che il secondo uomo non è stato arrestato dalle autorità, mentre Lauren deve tornare a Chicago perché il suo articolo sulla vita di Eva non verrà pubblicato da Morgan. Arrivata in redazione, Lauren scopre che il suo redattore è stato corrotto da un senatore (attivo anche a Juárez) e non pubblicherà l'articolo, quindi si licenzia. Qui viene svelato il passato di Lauren: nata a Juárez, i suoi genitori vennero assassinati in un campo davanti ai suoi occhi e lei venne data in affidamento.
Nel frattempo, a Juárez, Díaz viene ucciso da degli sconosciuti in macchina. "Il diavolo" tenta nuovamente di uccidere Eva, che decide di non voler più testimoniare per la paura di venir assassinata, e prova ad emigrare negli Stati Uniti con altri emigranti, nascosta nel bagagliaio di una macchina. Viene scoperta dalla polizia americana e quindi arrestata per poche ore.
Lauren torna dopo pochi giorni a Ciudad Juárez, scoprendo la morte dell'ex collega e la misteriosa scomparsa di Eva. Tornata nella città-baraccopoli dove vive Eva, viene seguita e aggredita dal "diavolo" che è riuscito quasi ad ucciderla prima che su di lui si avventi Eva, che uccide l'assassino e salva Lauren da una morte certa. Lauren riesce a convincerla a testimoniare per tutte le altre vittime messicane, prendendo il posto di Díaz al El Sol de Juárez e cambiando vita, combattendo per la libertà e la speranza di queste donne emarginate dal mondo.
Curiosità sul film
Il film narra la vera storia delle numerose donne assassinate a Ciudad Juárez, e di una reporter americana mandata sul posto dal suo giornale per scrivere un articolo.
Il film è stato girato negli Stati Uniti d'America ad Albuquerque (Nuovo Messico), e a Nogales (Sonora) e Ciudad Juárez (Chihuahua), in Messico.
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Photo credit WhoAreS Citizen (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons
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