Articolo da Polisblog.it
La Corte europea dei diritti umani bacchetta e condanna l’Italia: “I genitori devono avere il diritto di dare ai figli il solo cognome materno”.
Il nostro Paese avrebbe violato i diritti di una coppia di coniugi,
avendo negato loro la possibilità di attribuire alla figlia il cognome
della madre invece di quello del padre. La sentenza diventerà definitiva
tra tre mesi.
I giudici indicano che l’Italia “deve adottare riforme legislative o di altra natura per rimediare alla violazione riscontrata”.
La Cassazione a più riprese aveva già fatto scricchiolare l’impianto
giuridico italiano: nel 2006 e poi nel 2008 la Corte Suprema si era
pronunciata in tal senso, chiedendo di attribuire il cognome materno ai
figli legittimi nel caso in cui i genitori, concordemente, abbiano
questo desiderio.
La sentenza stabiliva che, a seguito dell’approvazione - il 13 dicembre
2007 - del Trattato di Lisbona, anche l’Italia, come tutti i 27 Stati
membri, avesse il dovere di uniformarsi ai principi fondamentali della
Carta dei diritti Ue, tra i quali il divieto di “ogni discriminazione fondata sul sesso”.
Se nel 2006 quello della Cassazione era stato più che altro un appello
al parlamento, due anni dopo i magistrati avevano detto di essere pronti
a rimuovere, disapplicandone, o avviando gli atti alla Consulta, le
norme italiane in contrasto con i principi del Trattato.
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Fonte: Polisblog.it
Autore: Alessandro Pignatelli
Licenza:
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic License.
Articolo tratto interamente da Polisblog.it
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