mercoledì 26 dicembre 2012
Men in Black: recensione del film
Men in Black è un film del 1997 diretto da Barry Sonnenfeld.
Trama
K rivela a James la verità sulla creatura e lo porta a visitare un banco dei pegni per vedere se James riconosce l'arma che ha usato la creatura. James, stranito - perché non ha mai visto un'arma simile in vita sua - segue comunque K sino alla piccola gioielleria di Jack Jeebs. Qui Jack Jeebs, che lavora nel locale, sembra a posto, come d'altronde Edwards sospettava, ma ad un tratto K spara in piena faccia all'uomo. James ricorre alla sua carica di poliziotto e punta la pistola a K. K lo rassicura: pochi istanti dopo, infatti, la testa di Jeebs ricresce, identica a prima. James rimane stupefatto. Jeebs mostra a James il vero negozio, ed è qui che James riconosce l'arma utilizzata dall'alieno.
K sparaflasha James cancellandogli il ricordo della loro ultima mezz'ora e lo porta a mangiare fuori. Qui, James riceve da K un biglietto nel quale i MiB lo invitano a reclutarsi. Nel frattempo, nel campo di casa di un comune contadino - come annunciato dall'essere inseguito da Edwards - precipita un disco volante. Il contadino, con tanto di fucile puntato, si reca verso il cratere che ha lasciato l'oggetto, ma viene improvvisamente afferrato dall'essere alla guida. L'essere svuota Edgar di tutti gli organi interni, utilizzando lo sfortunato contadino come un vestito, un Edgar-abito. Quando Edgar torna in casa non è più lo stesso: lo nota la moglie Beatrice, che lo vede muoversi a scatti e in totale schizofrenia. Edgar fugge poi da casa, portando con sé la navicella spaziale appena caduta.
La mattina dopo, Edwards si reca all'indirizzo che K gli ha dato. Qui, una sorta di base futuristica, egli compie vari test: uno scritto e uno pratico. Al test pratico viene bloccato da Zed, che non vede di buon occhio il nuovo arrivato. K però convince Zed ad assumere James. K conduce James all'interno della 'vera' base, e gli inizia a narrare la storia delle origini dei MIB: un alienotto era giunto alla fine degli anni sessanta sulla Terra e i MIB gli avevano fatto una dovuta accoglienza; K rivela poi a Edwards che le navette della fiera, in apparenza finte, sono le navette che aveva usato l'alieno degli anni sessanta per giungere sulla Terra. Quando le porte dell'ascensore si aprono, l'ambiente che si presenta davanti a loro si rivela una sorta di "aeroporto intergalattico". James rimane stupefatto dal monitor di controllo che regola le presenze aliene: secondo quel monitor infatti, sarebbero alieni con sembianze umane la maestra di James stesso e molteplici stelle del cinema, come ad esempio Sylvester Stallone.
James viene allora portato da Zed a indossare l'ultimo costume che indosserà; gli vengono rimosse le impronte digitali, il suo nome viene cancellato e al suo posto v'è un'unica lettera, la J di James. Intanto l'alieno, l'Edgar-abito, va in giro in città, proliferando e col desiderio di lasciare in vita gli scarafaggi, che sono forme di vita del suo pianeta. Per nascondere la sua astronave prende intanto un furgone della Zap-Em, uccidendo l'occupante con lo stesso tubo delle disinfestazioni. A J e K viene intanto affidato l'incarico di fermare un alieno - nel corpo da uomo - che sta abbandonando la città senza permesso. J e K arrivano sul luogo; qui scoprono che il fuggitivo è addirittura quasi sul punto di divenire padre. J fa nascere suo figlio, ma K rimane colpito dal fatto che l'uomo stava per compiere un salto intergalattico con un neonato. Stranito, K capisce che c'è qualcosa che non va: questa fuga in massa degli alieni non è regolare.
K decide allora di rifornirsi presso la sua agenzia ufficiale, l'edicola. I titoli dei giornali di gossip - secondo K - sono la miglior fonte di notizie. Qui infatti i due leggono di una donna che ha rivelato di un alieno che ha usato suo marito come rivestimento corporeo. I due MIB si recano da Beatrice, la moglie del defunto Edgar. Qui la moglie narra a J e K dell'avvenuto; K, consapevole che la donna sa troppo, sparaflasha Beatrice per farle scordare l'incontro con l'alieno-marito. I peggiori sospetti di K vengono poi confermati da un dispositivo - incluso nel neuralizzatore - che rivela ai due MIB il fatto che la creatura che cammina per New York, l'Edgar-abito, è la peggiore delle razze aliene, una Piattola. I due tornano allora indietro a Manhattan. Intanto Edgar decide di portare a compimento la sua missione, cioè uccidere un ricco gioielliere che porta con sé un bel gatto. Il ricco gioielliere s'incontra con un suo amico - entrambi sono extraterrestri - in un ristorante. Qui, i due vengono uccisi da un colpo della coda di Edgar. Edgar, in cerca della galassia, prende un oggetto che il vecchio portava con sé, contenente invece regali per l'amico alieno.
J e K vengono avvertiti di quello che è accaduto alla gioielleria e si recano lì. Qui, i due s'imbattono in Edgar, ma non riescono a bloccarlo, anzi - per colpa di J - scatenano un putiferio tra gli autisti infuriati. Capiscono allora di essere sull'orlo di una guerra intergalattica; gli Arquilliani - la razza dei due uomini uccisi al ristorante - minacciano infatti di distruggere la Terra qualora i MIB non prendessero Edgar e il suo occupante, l'assassino di uno dei membri della loro casata reale. Alla ricerca di indizi per fermare la guerra, J e K si recano all'obitorio dove hanno portato i due defunti alieni. Qui Laurel Weaver - la donna che per altro aveva già conosciuto J ma che è stata sparaflashata da K - intrattiene i due con una riluttante conversazione.
Presto viene svelato l'arcano: Rosenburg, il vecchio ucciso, altri non è che un alienotto pacifico che usava Rosenburg come maschera. Il piccolo occupante, che risiede nella testa, dice a J che "la galassia è sulla cintura di Orione". Stranito, J dice quello che ha sentito anche a K. I due sparaflashano nuovamente la donna, contro il parere di J. Quando tornano alla base, Zed appare più che contrariato dalla notizia che porta J. È infatti impossibile che una galassia stia in mezzo alla cintura di Orione, un insieme di tre stelle. Dovrebbe trattarsi di una mini-mini-mini galassia, cosa che non esiste. K allora decide di andare da Frankie, un alieno che usa un cagnolino come corpo, per farsi dare qualche altra informazione. Ma Frankie non dice nulla di nuovo: solamente che gli umani vedono troppo in grande e non hanno idea di quanto piccola può essere una galassia.
Edgar capisce il trucco del vecchio Rosenburg, l'Arquilliano, e si reca da Laurel per prendere il gatto. Laurel si oppone; all'improvviso arriva J, che non si aspetta la presenza di Edgar. Edgar fugge con il portachiavi del gatto: era questa la soluzione. Il gatto - chiamato Orione - portava al collo un portachiavi che conteneva la galassia. J e K capiscono allora che Edgar li sta beffando e prima che possa fuggire, tentano di raggiungerlo: i MIB stanno infatti usando le astronavi inutilizzate dagli anni sessanta come esca per Edgar, dato che sono le uniche navi in grado di partire dalla Terra. J e K raggiungono Edgar e ingaggiano quest'ultimo in battaglia. L'alieno si toglie il suo Edgar-abito e combatte contro J e K. Ma presto il gigantesco scarafaggio ingoia l'arma di K e quella di J. K, che ha in mente un piano, si lascia mangiare dal mostro, che lo ingerisce nel suo gigantesco stomaco gelatinoso. Ma J, usando l'astuzia e uccidendo tanti scarafaggi (la razza di Edgar), fa andare su tutte le furie Edgar. K, da dentro il corpo, spara a Edgar, che esplode in mille pezzi. Quando i due sembrano aver debellato la minaccia, la testa di Edgar si alza pronta a mangiarli, ma Laurel la fa esplodere definitivamente.
K è stanco del lavoro e vuole ritornare a condurre una vita normale con sua moglie. Laurel vuole invece entrare nei MIB. Così K ordina a J di farsi sparaflashare al momento in cui è stato assunto. J esegue gli ordini di K e Laurel diviene l'agente L. L e J, in giro per le edicole in cerca di missioni, proseguono il loro lavoro. Intanto, due bambini alieni giocano con delle biglie in casa loro, biglie infinitamente grandi eppure piccole, biglie che riescono a contenere un'intera galassia, la nostra galassia.
Curiosità sul film
In seguito al successo del primo lungometraggio è stato girato un sequel: Men in Black II. Il secondo capitolo della saga è sempre diretto da Barry Sonnenfeld e interpretato da Tommy Lee Jones e Will Smith. Il soggetto è di Robert Gordon e si basa, come il precedente, sul fumetto di Lowell Cunningham.
Il 23 maggio 2012 è uscito nelle sale cinematografiche italiane il terzo episodio della serie Men in Black, dieci anni dopo il precedente e quindici dopo il primo. È stato girato anche in versione 3D e, oltre a Will Smith e Tommy Lee Jones, vede tra gli attori Josh Brolin e Jemaine Clement. Il regista è Barry Sonnenfeld, mentre Steven Spielberg è il produttore esecutivo.
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Photo credit Dougtone caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons
1 commento:
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Di sicuro una pellicola di successo!
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