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L'eccidio di Buggerru è un episodio avvenuto in Sardegna nell'Iglesiente a Buggerru il 4 settembre 1904, dove, mentre era in corso uno sciopero a cui avevano aderito circa 2.000 lavoratori della miniera[1], l'esercito giunto sul posto inviato dalla prefettura, durante le operazioni di casermaggio svolte da alcuni minatori poi oggetto di sassaiola da parte degli scioperanti, ingiustificatamente sparò sui manifestanti massacrandone due e ferendone 13, un ferito morirà per le ferite riportate una settimana dopo in ospedale [2].
Nel 1867 i deputati sardi richiesero al Presidente del Consiglio Bettino Ricasoli un maggiore impegno dello Stato per alleviare le condizioni di miseria della popolazione sarda. In seguito alla rivolta de Su Connotu che si manifestò a Nuoro nell'aprile del 1868, a causa dell'approvazione di una norma che prevedeva la privatizzazione dei beni demaniali, fu istituita una commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Agostino Depretis, e della quale faceva parte il deputato piemontese Quintino Sella. Sella, ingegnere minerario, svolse una relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna, pubblicata nel 1871, che costituisce un documento di straordinaria importanza per la conoscenza dell'argomento. Nel corso di un viaggio durato 18 giorni Sella, accompagnato dall'ingegnere Eugenio Marchese, direttore del distretto minerario della Sardegna, visitò le principali miniere e gli stabilimenti metallurgici dell'isola. L'indagine di Sella, fra le altre cose, non mancò di rilevare le disparità di trattamento economico tra i minatori sardi e quelli continentali, nonché la necessità di istituire una scuola per capi minatori e fonditori a Iglesias.
Agli inizi del '900 Buggerru veniva chiamato petite Paris, ovvero "piccola Parigi", in quanto i dirigenti minerari che si erano trasferiti nel borgo minerario con le loro famiglie avevano ricreato un certo ambiente culturale[3]. Troviamo Achille Georgiades, un greco di Costantinopoli arrivato in Sardegna nel 1903 per dirigere le miniere della Société des mines de Malfidano di Parigi, la cui Sede operativa in Sardegna era Buggerru. C'era anche il francese Georges Perrier che gestiva un cinema; inoltre in paese vi erano anche un teatro ed un circolo riservato alla ristretta élite dei dirigenti della società francese. Dall'altra parte c'erano i minatori che lavoravano in condizioni disumane, sottopagati e costretti a turni di lavoro massacranti, spesso vittime di incidenti mortali sul lavoro; questi erano organizzati nella Lega di resistenza di Buggerru che contava 4.000 iscritti. Nel 1903 la Lega di Buggerru aveva partecipato con i suoi delegati al secondo congresso nazionale della Federazione dei minatori. I dirigenti della Lega erano due militanti socialisti, Giuseppe Cavallera e Alcibiade Battelli. Per cercare una risposta alle loro rivendicazioni, riguardanti l'incremento dei salari ed il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, fu attuata un'ondata di scioperi che cominciò dai primi mesi del 1904. Il 7 maggio si verificò l'ennesimo incidente sul lavoro, che costò la vita a quattro minatori.
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