Ritmi retrò (viaggio nella musica degli anni 70, 80 e 90): People Have The Power di Patti Smith

Angolo curato e gestito da Mary B.

Ci sono canzoni che non si limitano a fare da sottofondo. Ti entrano dentro, ti scuotono, ti fanno alzare lo sguardo. People Have the Power di Patti Smith è una di quelle. Non è solo musica: è un risveglio.

Era il 1988 quando Patti, insieme a suo marito Fred “Sonic” Smith, scrisse questo brano per l’album Dream of Life. Ma più che una canzone, è una dichiarazione d’amore per l’umanità. Patti e Fred avevano vissuto gli anni delle proteste, avevano marciato contro la guerra in Vietnam, credevano davvero che la gente potesse cambiare le cose. E volevano che questo messaggio arrivasse ovunque: nelle piazze, nei cortei, nelle cuffie di chi sogna un mondo migliore.

Il testo è diretto, senza fronzoli. Ma colpisce al cuore. “The people have the power / to redeem the work of fools”, le persone hanno il potere di rimediare agli errori dei potenti. È un invito a non restare in silenzio, a credere che il cambiamento non è un’utopia. È una scelta.

Negli anni, People Have the Power è diventata molto più di una canzone. È stata cantata in manifestazioni per la pace, per i diritti civili, contro le ingiustizie. Patti ha raccontato di averla sentita intonare a Parigi, in Palestina, a New York, a Washington. E ogni volta, ha sentito il sogno di Fred prendere vita.

Questa canzone è un promemoria. Ci ricorda che, anche quando tutto sembra perduto, abbiamo ancora una voce. E quella voce può fare la differenza. Può cambiare il mondo.

Se non l’hai mai ascoltata, fallo. E se la conosci già, riascoltala. Magari oggi, più che mai, ne abbiamo bisogno.

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Photo credit Hunter Desportes, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons