C'era una volta in America (Once Upon a Time in America) è un film del 1984 diretto da Sergio Leone.
Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler del film!
Trama
New York, 1933. Epoca del proibizionismo.
Quattro spietati sicari di origine italiana, inviati da ignoti
mandanti, cercano rabbiosamente il gangster David "Noodles" Aaronson,
dopo aver assassinato Eve, la sua compagna. "Fat" Moe Gelly,
proprietario del bar dove Noodles risiede, viene pestato a sangue nel
piano superiore del suo locale, finché non indica un teatro cinese con
annessa fumeria d'oppio. Noodles si trova lì per dimenticare la morte
dei suoi tre amici e compari, "Patsy" (Patrick Goldberg), "Cockeye"
(Philip Stein) e "Max" (Maximilian Bercovicz). In un flashback
lo si vede assistere all'incendio di un camion carico di casse di
whisky e alla morte degli amici; sull'asfalto giacciono i loro corpi,
uno dei quali - quello di Max - è completamente carbonizzato.
Due dei quattro scagnozzi irrompono nel teatro cinese, ma Noodles
fugge in tempo da un'uscita secondaria. Recatosi al locale di Fat Moe,
uccide il terzo sgherro, ma non soccorre l'amico così da scagionarlo
agli occhi dei sicari; quindi prende una chiave riposta in un orologio a
pendolo e si reca in una stazione ferroviaria, dove apre una cassetta
di sicurezza, al cui interno c'è una valigia che contiene solo vecchi
giornali. Confuso e rassegnato, decide di salire sul primo treno in
partenza, diretto a Buffalo, scappando per sempre da New York per rifarsi una nuova vita.
1968. Noodles, oramai ultrasessantenne, torna a New York e
incontra Moe che continua a gestire il bar. I due discutono di una
strana lettera, apparentemente speditagli da un rabbino locale, in cui
lo si invita a trattare il trasferimento delle salme dei suoi tre amici,
avvenuto già otto mesi prima, a spese di un ignoto benefattore nel
sontuoso cimitero di Riverdale.
Noodles suppone che la missiva costituisca il messaggio di un vecchio
nemico che gli fa così intendere di averlo rintracciato, nonostante egli
viva altrove sotto falso nome. Moe lo ospita per la notte
nell'appartamento adiacente al locale. Noodles, ora solo, vaga per il
locale e guardando attraverso una feritoia che dà su un magazzino, vede
affiorare alla mente antichi ricordi.
1918. Un adolescente Noodles spia la bella Deborah Gelly, sorella di
Moe, mentre si esercita aspirando a diventare una ballerina. Sarà il
grande amore della sua vita. Noodles è un ragazzo di strada del
quartiere ebraico del Lower East Side
di New York e vive di espedienti. Imbattutosi fortuitamente in un suo
coetaneo, lo smaliziato Max Bercovicz che si è appena trasferito dal Bronx,
i due costituiscono con gli amici Patsy, Cockeye e Dominic una propria
gang indipendente, iniziativa per la quale si inimicano il piccolo boss
locale Bugsy.
Il giorno della pasqua ebraica (Pessach), mentre tutta la comunità è in preghiera in sinagoga,
Noodles incontra Deborah nel bar dei Gelly. La fanciulla non approva il
suo stile di vita e perciò, seppur a malincuore, non vuole concedersi a
lui. Proprio nel bel mezzo del dialogo, Noodles viene richiamato fuori
da Max e abbandona Deborah. Una volta in strada, i due ragazzi vengono
malmenati e derubati da Bugsy e dai suoi compari. Noodles, sanguinante,
cerca rifugio bussando alla porta di Deborah, la quale però, nel
rimarcare il proprio disappunto, lo abbandona fuori al proprio destino.
Noodles e soci, nonostante le intimidazioni, continuano le loro
attività in proprio, fino a mettere a punto un espediente per recuperare
le casse di whisky gettate in mare dai contrabbandieri italo-americani,
eludendo così le motovedette della polizia fluviale. Ottengono ingenti
guadagni e inaugurano un fondo comune, custodito in una valigia
depositata presso una cassetta di sicurezza di una stazione.
Bugsy, furioso per lo sgarbo, tenta di eliminare la gang una
volta per tutte e a farne le spese è il giovanissimo Dominic, ucciso con
un colpo di pistola alle spalle. Noodles si vendica uccidendo Bugsy, ma
viene colto in flagrante da due poliziotti; nel tentativo di difendersi
dall'arresto accoltella uno degli agenti di polizia, per cui viene
condannato a scontare una pena detentiva di dodici anni.
1968. Noodles si reca a Riverdale, nella monumentale cappella
fatta erigere dallo sconosciuto benefattore. All'interno legge il
proprio nome su una targa commemorativa e trova una chiave, che
riconosce essere identica a quella della cassetta di sicurezza usata
tanti anni prima. Una volta sul luogo, trova una valigia con una
cospicua somma e un messaggio: "Pagamento anticipato per il tuo prossimo
lavoro".
1930. Noodles esce di prigione e trova ad attenderlo Max – che stenta
a riconoscere – il quale lo informa che nel frattempo la banda ha
ingrandito le proprie attività, trasformando l'esercizio di Fat Moe in
un bar dove si distribuiscono clandestinamente alcolici in piena epoca
proibizionista. Noodles scopre che i suoi tre amici hanno iniziato a
compiere dei lavori importanti al soldo di organizzazioni molto potenti
di cui Max vuole garantirsi la protezione. Un lavoro consiste in una
rapina a una gioielleria di Detroit
per conto di un potente boss italo-americano di nome Frankie Monaldi e
del suo referente Joe. Il colpo assume risvolti grotteschi: Noodles,
provocato da una commessa di nome Carol, arriva a violentarla sebbene
ella dimostri compiacenza.
Al momento della consegna della refurtiva, Max e i suoi compari
si sbarazzano di Joe e della sua banda, perché Max si era segretamente
accordato con Monaldi per eliminare la concorrenza di Detroit.
Noodles, visibilmente contrariato e sdegnato per la violenza
dell'agguato, redarguisce Max per averlo tenuto all'oscuro e lo accusa
di voler tradire la linea indipendente stabilita anni prima. È l'inizio
di una graduale frattura, che porta Noodles a diffidare sempre più delle
ambizioni del suo amico, palesemente avido di denaro e potere.
1968. Nel bar di Fat Moe, Noodles apprende da un notiziario televisivo che il senatore Christopher Bailey[N 1]
è scampato miracolosamente a un attentato dinamitardo. Il politico
risulta infatti coinvolto in una controversa indagine per corruzione,
durante la quale sono già stati assassinati altri testimoni. Nel
servizio appare una vecchia conoscenza, il sindacalista James Conway
O'Donnell.
1932. In questo periodo imperversano le lotte del movimento
operaio: la banda riceve un incarico da Sharkey, un politico vicino al
Sindacato Trasporti. Chicken Joe – uno sgherro al servizio di un certo
Crowing, direttore di una fabbrica occupata – ha preso in ostaggio
O'Donnell per costringerlo a porre termine a uno sciopero. Noodles e la
sua gang intervengono sequestrando Crowing per obbligare Chicken Joe
allo scambio dei due ostaggi. Quest'ultimo però non demorde e in seguito
ordina la gambizzazione di O'Donnell, che si scopre essere amico di
Monaldi. La risposta di Max e Noodles è un'imboscata ai danni del boss,
che risparmia solo l'impietrito Crowing. Per garantire il successo
dell'operazione, la banda arriva a ricattare il capo della polizia
Vincent Aiello, scambiando i braccialetti ai neonati nella nursery in cui si trova il nuovo nato del poliziotto.
Diviene così sempre più chiara la commistione tra la malavita, il
sindacato, la politica e le forze dell'ordine, tanto che,
nell'imminenza della fine del proibizionismo, Sharkey propone nuovi
affari a Noodles e soci: Max, sempre più ambizioso, accetterebbe di buon
grado, mentre Noodles manifesta ancora una volta tutta la propria
disapprovazione. Max viene invitato a liberarsi dell'amico, considerato
ormai una palla al piede, ma l'uomo rifiuta.
Per conquistare Deborah, Noodles organizza una splendida serata
in un ristorante sul mare prenotato esclusivamente per loro due, durante
la quale le chiede di sposarlo. Lei, pur ricambiandolo, declina
nuovamente la proposta per l'annoso motivo del suo stile di vita, che
comporterebbe soprattutto la rinuncia alle proprie aspirazioni
artistiche. Deborah è in procinto di partire per Hollywood.
Noodles, profondamente deluso, si offre di riaccompagnarla a casa per
poi violentarla brutalmente in automobile, senza che l'autista
intervenga. Così facendo, Noodles la perderà definitivamente.
Carol, la commessa della gioielleria di Detroit, diviene la donna
di Max e Noodles ripiega con Eve, una ragazza conosciuta la notte in
cui ha violentato Deborah. Viene annunciata ufficialmente la data della
fine del proibizionismo. Max, in un crescendo di ambizione, confida a
Noodles il piano per rapinare la Federal Reserve Bank di New York,
con lo scopo di garantirsi definitivamente ricchezza e potere.
Giudicando il piano un'ennesima follia, Noodles medita di sventarlo e
informa telefonicamente la polizia di un imminente trasporto di alcolici
(ancora proibiti) a cui partecipano i suoi amici. L'esito sarà la
sparatoria mortale vista all'inizio del film.
1968. Noodles riceve un invito a un ricevimento presso la residenza del senatore Bailey a Long Island.
Per cautelarsi, fa visita dapprima a un'ormai anziana Carol in una casa
di riposo, e da lei apprende dell'amicizia di Deborah con il politico
(probabilmente suo amante) e della sua brillante carriera teatrale.
Racconta anche che Max, durante quella sparatoria con la polizia,
esplose per primo alcuni colpi di pistola, quasi a volersi proprio far
uccidere. Noodles raggiunge quindi Deborah a Broadway e le fa visita in camerino.[N 2]
Alquanto scossa, Deborah gli racconta delle vicissitudini di Bailey, un
immigrato dal passato sconosciuto che, dopo aver sposato una donna
molto ricca e aver avuto un figlio da essa, ebbe modo, grazie alla sua
eredità, di accumulare fortuna e divenire un ricco finanziere. Entrato
in politica da cinque anni, è però ora coinvolto in un'intricatissima
inchiesta giudiziaria. La visita inaspettata di David, figlio del
senatore, straordinariamente somigliante a Max da giovane, chiarisce il
sospetto di Noodles sull'identità di Bailey, ovvero il suo vecchio amico
fattosi credere morto nel 1933.
Noodles, nonostante le suppliche di Deborah a desistere, viene
ricevuto in privato da Bailey/Max, che lo mette al corrente del fatto
che nel 1932 il suo tentativo di salvare gli amici denunciandoli era
stato ampiamente previsto da lui e dalla malavita; Max si era infatti
organizzato con la parte corrotta della polizia per far trovare un
cadavere già sfigurato e fuggire.[N 3]
Il senatore illustra poi la tragica situazione in cui riversa, delle
minacce di morte dei suoi ex alleati che vogliono impedirgli di
comparire al processo. L'uomo prega Noodles di ucciderlo con un colpo di
pistola, per avere una morte onorevole e potersi sdebitare dell'antico
sgarbo ("Ho rubato la tua vita e l'ho vissuta al tuo posto, t'ho preso
tutto, i tuoi soldi, la tua donna. Cosa aspetti a sparare?"). Noodles,
però, ricordando i momenti della sua infanzia e la sua antica fedeltà a
valori quali amicizia e amore, declina, spiazzandolo e negando qualsiasi
addebito, chiamandolo sempre "mister Bailey", fingendo così di non
riconoscere in lui Max e augurandogli il meglio per il processo che lo
aspetta.
Noodles esce dal cancello della villa Bailey, di fronte al quale
staziona un camion della nettezza urbana, che mentre lui sta
incamminandosi lungo la strada per andarsene si mette in moto. Noodles
si volta e vede da lontano un uomo che sembra essere Max[N 4]
uscire dal cancello e mettersi ad avanzare verso il mezzo appena
partito: l'individuo che ha notato sembra sparire misteriosamente dietro
di esso, forse lanciatosi nelle lame compattatrici. Noodles osserva il
camion allontanarsi fino a scomparire nel buio, quando a un tratto
spunta un corteo di auto d'epoca con a bordo dei giovani festanti sulle
note di God Bless America di Irving Berlin.
1933. Si ritorna alla scena nel teatro cinese. Noodles giace sul letto sorridendo, inebriato dall'oppio.
Curiosità sul film
La sceneggiatura del film è frutto di un lavoro lunghissimo che copre un arco di tempo di circa 12-13 anni.[6] Fin dall'uscita di Giù la testa, infatti, il regista iniziò a progettare di realizzare un gangster movie
ambientato nell'America dei primi del Novecento. Gli ostacoli furono
innumerevoli, e su tutti il più importante fu che lo stesso regista non
aveva in mente una trama precisa per poter scrivere in modo continuativo
la sua sceneggiatura.
Le riprese iniziarono il 14 giugno 1982 per terminare il 22 aprile 1983.
Il regista usa per la prima e unica volta nella sua carriera il formato
1,85:1, sostituendo il 2,35:1, che aveva caratterizzato i precedenti
lavori, con i celebri primi piani. Durante i dieci mesi di riprese, la
lavorazione proseguì senza grandi difficoltà se non quelle legate ai
grandi spostamenti dell'intera troupe per raggiungere i vari luoghi.
Per la composizione della colonna sonora, il regista Sergio Leone non ha
mai avuto dubbi, scegliendo immediatamente il suo collaboratore di
lunga data Ennio Morricone,
con cui aveva lavorato per tutti i suoi western che lo avevano reso
celebre in tutto il mondo. La musica del film era stata commissionata da
Leone con così largo anticipo che veniva ascoltata, seppur non nella
versione orchestrata, sul set durante le riprese.
La mia opinione
Questo film narra la storia di un gruppo di amici d'infanzia che
si muovono nel mondo del crimine organizzato a New York. La trama è
complessa e si sviluppa su diversi decenni, affrontando temi come
l'amicizia, il tradimento e il rimpianto. Le interpretazioni degli attori, in particolare di Robert De Niro e
James Woods, sono notevoli e rendono i personaggi complessi e
indimenticabili. In conclusione, "C'era una volta in America" è un film che lascia un
segno profondo e merita di essere visto e rivisto per coglierne appieno
la bellezza e la profondità. Capolavoro!
Voto: 9