Errai nell'oblio della valle
tra ciuffi di stipe fiorite,
tra querce rigonfie di galle;
errai nella macchia più sola,
per dove tra foglie marcite
spuntava l'azzurra viola;
errai per i botri solinghi:
la cincia vedeva dai pini:
sbuffava i suoi piccoli ringhi
argentini.
lo siedo invisibile e solo
tra monti e foreste: la sera
non freme d'un grido, d'un volo.
lo siedo invisibile e fosco;
ma un cantico di capinera
si leva dal tacito bosco.
E il cantico all'ombre segrete
per dove invisibile io siedo,
con voce di flauto ripete,
Io ti vedo?
Giovanni Pascoli
Ciao, versi intensi , il poeta in questa sua solitudine scopre la bellezza e l'utilità della natura ...
RispondiEliminaBuona serata
Rakel
Si è immerso nella natura.
EliminaPascoli...mi ricorda una certa maestra alle elementari che che disturbava doveva recitare una poesia di Pascoli, bei tempi quelli.
RispondiEliminaBun lunedi.
Grande autore!
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