lunedì 22 aprile 2024

Le foreste pluviali sono sempre più a rischio



Articolo da inNaturale

Le foreste pluviali sono ambienti dalle caratteristiche uniche, che occupano per il pianeta un ruolo di primaria importanza. Esse ospitano, infatti, una grande quantità di specie, mentre sequestrano carbonio e producono ossigeno. La loro struttura è estremamente complessa ed è sostenuta da un clima caldo e umido. Tali ecosistemi si definiscono, purtroppo, tutt’altro che al sicuro e la principale minaccia è, ancora una volta, l’uomo.

Foreste pluviali, dalle caratteristiche del clima a dove si trovano 

Le foreste pluviali presentano precise caratteristiche perché occupano determinate zone del mondo. Esse sono definibili come aree di fitta vegetazione che possono contare su abbondanti precipitazioni. Le foreste pluviali tropicali, fra gli ecosistemi più importanti del pianeta, si estendono tra i 23.5 °Nord e i 23.5 °Sud, ovvero tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. 

Qui i raggi del sole raggiungono il suolo con un’inclinazione costante e la durata del dì non varia. Non esistono, dunque, le stagioni e il clima rimane caldo e umido durante tutto l’anno. Le temperature si mantengono tra 21 e 30 °C, con picchi raramente superiori ai 35 °C. Le precipitazioni superano i 2.000 millimetri annui e l’umidità è almeno del 77%. A latitudini maggiori sorgono le foreste pluviali temperate, caratterizzate da un clima più mite e da piogge più moderate.

Foreste pluviali: caratteristiche di flora e fauna 

Nelle foreste pluviali si individuano delle caratteristiche strutture stratificate.

  1. Strato emergente: formato da alberi alti circa 60 m. Qui le foglie si fanno più ampie per sfruttare la luce del sole. Gli animali volano o risultano abbastanza leggeri da muoversi su foglie e fragili rami.
  2. Baldacchino: si sviluppa a circa sei metri di altezza dove le chiome degli alberi formano una sorta di tetto. Al di sotto di esso buio e umidità dominano e i vegetali contano sugli animali per la dispersione dei semi. Il baldacchino ospita moltissimi insetti.
  3. Sottobosco: diversi metri sotto il baldacchino la fitta vegetazione crea un ambiente ancora più buio e umido. Le piante sfruttano anche i minimi spiragli di luce e producono fiori vistosi e profumati che attirano gli insetti persino nell’oscurità.
  4. Suolo: In prossimità del terreno il buio è massimo. Foglie e altri elementi che raggiungono il suolo si decompongono rapidamente, diventando nutrimento.


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Fonte: 
inNaturale


Autore: 
Alice Facchini

  
Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
inNaturale



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