La rimozione del monologo di Antonio Scurati, previsto su Rai 3, rappresenta un evento grave che non può essere sottovalutato. Le sue parole, incentrate sulla denuncia del fascismo e sulla riaffermazione dei valori antifascisti, sono state silenziate in un atto che molti definiscono censura.
Le motivazioni addotte dalla Rai, che si basano su questioni economiche e contrattuali, non reggono all'analisi. Appare evidente che la scelta di cancellare il monologo sia stata dettata da ragioni politiche, volte ad edulcorare il messaggio antifascista e a compiacere una certa destra nostalgica.
Questo episodio rappresenta un attacco preoccupante alla libertà di espressione e al pluralismo di opinioni. In un momento storico in cui i venti dell'intolleranza e del neofascismo soffiano sempre più forti, è fondamentale che le voci critiche e dissonanti non vengano messe a tacere.
Il fascismo è stato una pagina buia della nostra storia, un regime criminale che ha causato immense sofferenze al popolo italiano. Tentare di nascondere la verità o di minimizzare la gravità dei crimini fascisti significa solo alimentare il rischio che tali orrori si ripetano.
La censura del monologo di Scurati non è solo un atto di lesa memoria verso le vittime del fascismo, ma anche un segnale inquietante per il futuro della democrazia italiana. È necessario che tutti coloro che credono nei valori antifascisti si uniscano per condannare questo atto e per difendere il diritto di libera espressione.
In Italia c'è una dittatura?
RispondiEliminaRicordo che tanti membri di questo governo, volevano silenziare anche i blog.
EliminaDevo dire che è proprio un momentaccio...
RispondiEliminaBrutto periodo storico.
EliminaPer fortuna il monologo sta uscendo ovunque e lo si legge spesso. Resta grave il fatto che la RAI abbia cercato di censurarlo.
RispondiEliminaParliamo di una tv pubblica, pagata da tutti noi.
EliminaNell' atteggiamento dell' attuale classe dirigente c'è un "Revanchismo " evidente, un astio notevole verso tutto ciò che risponde al concetto di antifascismo. Se l' onda di protesta derivante da blog e social dovesse montare, non mi meraviglierebbe un tentativo di censura anche in questo campo.
RispondiEliminaFidati, che cercheranno di farlo anche con noi.
EliminaInvece di silenziarlo ne hanno decuplicato l'eco.. così imparano!
RispondiEliminaInfatti!
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