sabato 18 luglio 2020

18 luglio 64 – Grande incendio di Roma: Il fuoco inizia a bruciare nell'area mercantile di Roma e ben presto va fuori controllo

Karl von Piloty Nero Róma égését szemléli


Il grande incendio di Roma scoppiò nell'antica città di Roma nel 64 d.C., al tempo dell'imperatore romano Nerone.

L'incendio scoppiò la notte tra il 18 e il 19 luglio del 64 (ante diem XV Kalendas Augustas, anno DCCCXVII a.U.c.) nella zona del Circo Massimo e infuriò per sei giorni (secondo Tacito e Svetonio), propagandosi in quasi tutta la città. Cizek sostiene che il primo incendio durò per sei giorni e poi continuò per altri tre nel solo Campo Marzio. Il 27 luglio tutto era terminato.

«Ebbe inizio in quella parte del circo vicina al Palatino e al Celio; qui attraverso le botteghe che contenevano merci combustibili, il fuoco appena acceso e sùbito rafforzato e sospinto dal vento si propagò rapidamente per tutta la lunghezza del circo. Non v'erano infatti né case con recinti di protezione né templi circondati da muri, né alcun altro impedimento; si diffuse impetuoso nelle zone pianeggianti, salì nelle parti alte, poi tornò a scendere in basso, distruggendo ogni cosa, precedendo i rimedi con la velocità del flagello.»

(Tacito, Annali, XV, 38.2.)

Delle quattordici regioni (quartieri) che componevano la città, tre (la III, Iside e Serapis, attuale colle Oppio, la XI, Circo Massimo, e la X, Palatino) furono totalmente distrutte, mentre in altre sette rimanevano solo pochi ruderi rovinati dal fuoco. Erano salve solo le regiones: I Capena, V Esquiliae, VI Alta Semita e XIV Transtiberim. I morti furono migliaia e circa duecentomila i senzatetto. Numerosi edifici pubblici e monumenti andarono distrutti, insieme a circa 4.000 insulae e 132 domus.

Gli scavi condotti nelle aree maggiormente interessate dall'evento hanno spesso incontrato strati di cenere e materiali combusti, quali evidenti tracce dell'incendio. In particolare sono stati rinvenuti, in alcuni casi, frammenti di arredi metallici parzialmente fusi, a riprova della violenza delle fiamme e delle elevatissime temperature raggiunte. 

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