mercoledì 13 settembre 2017

Francia in piazza contro la riforma del lavoro

https://www.flickr.com/photos/jmenj/36354546644/in/dateposted/


Articolo da Clash City Workers

Decine di migliaia di lavoratori sono scesi in piazza il 12 Settembre, in tutta la Francia, aderendo al primo sciopero contro la nuova riforma del diritto del lavoro targata Macron. Altri due appuntamenti ci saranno prima della fine di Settembre, un nuovo sciopero indetto dalla CGT il 21 e la manifestazione parigina di France Insoumise il 23.

Che cosa contiene la riforma?

Ovviamente si tratta di un peggioramento rispetto a quanto già fatto lo scorso anno da Hollande. Le misure più significative sono:
l’introduzione di un forfait per i risarcimenti economici contro i licenziamenti giudicati ingiusti (i giudici non potranno più valutare liberamente la sanzione da comminare)
la fusione di alcune figure di rappresentanti dei lavoratori
il rafforzamento della contrattazione aziendale, all’interno della quale i padroni potranno introdurre modifiche senza il consenso sindacale
il compattamento delle categorie
la possibilità per le aziende di dichiarare la crisi solo sulla base dei ricavi nazionali (se l’azienda X va “male” in Francia ma bene in sedi estere, può dichiarare la crisi e licenziare)

Proteste in ordine sparso

Macron è riuscito, finora, in tutto ciò che si era prefissato: il 31 Agosto le ordonnances (sorta di decreti) erano pronte, e mentre la CGT proclamava già lo sciopero, seguita dai sindacati più conflittuali come FSU e SUD-Solidaires, Force Ouvrière e la CFDT hanno scelto di non protestare, nonostante il dissenso della base (la metà delle strutture territoriali di FO ha aderito allo sciopero). France Insoumise ha indetto una manifestazione per il 23 ma ha esitato prima di aderire allo sciopero del 12; la CGT, in risposta, ha indetto un nuovo sciopero per il 21, quasi in una gara a chi debba avere la leadership delle lotte. Alla presenza in forze di tutto il settore privato, protagonista degli scioperi anche duraturi dello scorso anno, ha fatto da contraltare la scarsa presenza dei ferrovieri (nella regione parigina circolava almeno un treno ogni due) e dei professori che, essendo per la maggior parte funzionari non contrattualizzati, non sono “toccati” economicamente dalla riforma. Presenti in ordine sparso anche gli studenti.

Continua la lettura su Clash City Workers


Fonte: Clash City Workers


Autore: collettivo Clash City Workers

Licenza: Creative Commons (non specificata la versione


Articolo tratto interamente da Clash City Workers


Photo credit Jeanne Menjoulet caricata su Flickr - licenza: Creative Commons


5 commenti:

  1. In Francia non scherzano quando si tratta di protestare. Da loro gli scioperi sono ancora una cosa seria.

    RispondiElimina
  2. Si può dire tante cose dei francesi, ma sanno difendere i propri diritti meglio di noi

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.