Angolo curato e gestito da Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Questa "poesia - dialogo" tra padre e figlio mi è stata ispirata da questo post sul blog di Cavaliere Oscuro. il titolo è volutamente una citazione del celeberrimo brano di Lennon il cui testo ancora oggi è di grande forza ed attualità.
WORKING CLASS HERO
Sai, figliolo, una volta era diverso
Non meno duro, differente.
Turni insostenibili
Sicurezza sul lavoro inesistente
Ma erano altri tempi.
Potevi lottare
Innalzare voci e pensieri
Levare mani al cielo.
E riempivi le piazze
Credendoci
Ottenendo
Poco, forse,
Ma ottenendo.
Sai
Oggi per noi giovani è diverso
Siamo una classe operaia 2.0
Anzi forse non esiste neanche più questo termine
E quindi neanche il concetto di operaio.
Lavoriamo sui computer
A testa bassa
In completa solitudine
E feroce concorrenza.
Oggi le lotte le lasciamo agli altri
A chi ancora ci crede
E non vede l'illusione di quello che avete creduto di ottenere.
Figlio
Non sono d'accordo
Voi non siete schiavi moderni per assenza di diritti
Ma per una loro costante sottrazione
E per una vostra incapacità di difenderli.
Forse hai ragione,
Ma intanto io e Silvia non possiamo sposarci
Avere una famiglia
E questo nonostante tu mi abbia fatto laureare
Con sacrifici economici che ben conosco.
Ed allora siamo due falliti
Io forse pa' più di te perché non so neanche dove lottare
Cosa combattere
E con quale grimaldello fare breccia
In questa società di anime superficiali.
Sono un perfetto ingranaggio
Di questa macchina diabolica
E non so come diventare granello di sabbia
Non so se basterà riuscire a diventarlo
Se altri mi seguiranno, mi seguirebbero.
Oggi molti di noi non sono altro che una moltitudine frustrata
Con occhi bassi su display luminosi e tristi
All'affannosa ricerca dell'oblio
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
L'articolo originale è pubblicato su L'Agorà
Questo post, fa parte dell'iniziativa gli angoli. Se anche tu, vuoi avere uno spazio fisso in questo blog, clicca qui.
SEmpre forti e potenti le poesie di Daniele Verzetti!
RispondiEliminaCondivido!
EliminaGrazie di cuore Vincenzo per lo spazio che mi hai dedicato
RispondiEliminaSono io che ti devo ringraziare per la tua presenza e partecipazione nel mio blog.
EliminaE pensare che i computer dovevano far circolare le idee e creare un mondo più libero e giusto ... e invece siamo più libero di comprare, i pc come grimaldello della società dei consumi.
RispondiEliminaIl consumismo è ormai sfrenato, si sono persi tanti valori.
Elimina... ma, ogni tanto qualche spazio libero c 'é, come questo post, come i nostri blog. Basteranno per rovesciare i giochi?
RispondiEliminaIl problema, che ogni tanto vogliono tappare la bocca anche agli spazi liberi.
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