Comunicato da ANPI
26 Settembre 2017
Nota di Carlo Smuraglia dalla newsletter dell'ANPI Nazionale "ANPInews" n.258 (26 settembre/3 ottobre 2017)
I giornali sono pieni di commenti sul voto in Germania, pur così importante e quindi non li seguirò su questo terreno, perché a noi, in realtà, interessano – al momento - non tanto la futura composizione del Governo tedesco, quanto alcuni elementi più specificatamente significativi, dal nostro punto di vista. Eccoli:
a) Abbiamo la dimostrazione patente che albergano, in molti cittadini sentimenti egoistici e nazionalisti, quando non addirittura razzisti e comunque populisti. È un fenomeno notato da tempo, in vari Paesi d'Europa e in qualche modo anche nel nostro. E vediamo che anche partiti che pur sostengono posizioni moderate, perdono voti non appena dimostrano un po' di umanità e di solidarietà. Questo significa che bisogna “indurirsi”? Al contrario: risulta evidente che si sono commessi molti errori, a fronte del grande ed inarrestabile fenomeno delle migrazioni. Quando si è fatta una politica di accoglienza, non si è spiegata con chiarezza la natura ineludibile del fenomeno e non si è discusso a sufficienza sulle modalità per affrontarlo, disperdendo le paure e contestando gli egoismi. È questo che fa pagare un prezzo, perché una politica incerta e non spiegata non riesce, non può riuscire a contenere l'istinto difensivo dei posti di lavoro, l'aspirazione alla sicurezza e così via. A questo si è aggiunta la stampa, che spesso ha lasciato avanzare l'immagine di reati odiosi commessi solo dai migranti (che certo, talvolta, colpe ne hanno, ma non di più quelle di molti nostri connazionali, che stuprano e uccidono donne, magari senza che a ciò sia attribuito lo stesso clamore).
Queste tendenze all'egoismo, al razzismo e al populismo, ci sono e vanno combattute ovunque, non tanto con la propaganda quanto con politiche sicure e percepibili, che cerchino di contemperare umanità, solidarietà e sicurezza.
b) Abbiamo parlato più volte di una virata a destra (una destra non più liberale, ma “nera o quasi”), in tutta Europa (su un quotidiano, oggi, si parla di una “onda nera”). Ora ne abbiamo una prova ulteriore. Il fatto è grave perché la xenofobia e il razzismo, sono fenomeni che vanno spesso d'accordo con l'autoritarismo, e spesso addirittura con le nuove forme di fascismo. È certo che il successo di questa “destra” in Germania, galvanizzerà anche i “nostri” egoismi e razzismi nazionali, dando ulteriore fiato, non solo ai polmoni di personaggi come Salvini, ma anche ai polmoni delle tante organizzazioni che oggi definiamo sinteticamente come “galassia nera”.
Questo ci deve indurre allo scoramento? Certamente no; anzi, bisogna essere più agguerriti, più forti, più unitariamente combattivi per spiegare la realtà agli ignari, succubi di una propaganda pericolosa, e per contrastare fermamente ogni sforzo di “accreditamento” di movimenti e partiti intrinsecamente fascisti.
Bisogna spezzare questo tipo di evoluzione (anzi, di involuzione), eliminando le cause sociali degli egoismi, le paure per la sicurezza e così via. Certo, è un compito primario di chi ci governa, ma noi non possiamo estraniarci e dobbiamo richiamarci con forza, ancora una volta, alla Costituzione, che all'art. 2 richiede “l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
È un impegno serio e quotidiano che dobbiamo assumere, per impedire che questo tipo di “tensioni” conduca verso nuove forme di fascismo, sempre temibili e preoccupanti.
Continua la lettura su Anpi
a) Abbiamo la dimostrazione patente che albergano, in molti cittadini sentimenti egoistici e nazionalisti, quando non addirittura razzisti e comunque populisti. È un fenomeno notato da tempo, in vari Paesi d'Europa e in qualche modo anche nel nostro. E vediamo che anche partiti che pur sostengono posizioni moderate, perdono voti non appena dimostrano un po' di umanità e di solidarietà. Questo significa che bisogna “indurirsi”? Al contrario: risulta evidente che si sono commessi molti errori, a fronte del grande ed inarrestabile fenomeno delle migrazioni. Quando si è fatta una politica di accoglienza, non si è spiegata con chiarezza la natura ineludibile del fenomeno e non si è discusso a sufficienza sulle modalità per affrontarlo, disperdendo le paure e contestando gli egoismi. È questo che fa pagare un prezzo, perché una politica incerta e non spiegata non riesce, non può riuscire a contenere l'istinto difensivo dei posti di lavoro, l'aspirazione alla sicurezza e così via. A questo si è aggiunta la stampa, che spesso ha lasciato avanzare l'immagine di reati odiosi commessi solo dai migranti (che certo, talvolta, colpe ne hanno, ma non di più quelle di molti nostri connazionali, che stuprano e uccidono donne, magari senza che a ciò sia attribuito lo stesso clamore).
Queste tendenze all'egoismo, al razzismo e al populismo, ci sono e vanno combattute ovunque, non tanto con la propaganda quanto con politiche sicure e percepibili, che cerchino di contemperare umanità, solidarietà e sicurezza.
b) Abbiamo parlato più volte di una virata a destra (una destra non più liberale, ma “nera o quasi”), in tutta Europa (su un quotidiano, oggi, si parla di una “onda nera”). Ora ne abbiamo una prova ulteriore. Il fatto è grave perché la xenofobia e il razzismo, sono fenomeni che vanno spesso d'accordo con l'autoritarismo, e spesso addirittura con le nuove forme di fascismo. È certo che il successo di questa “destra” in Germania, galvanizzerà anche i “nostri” egoismi e razzismi nazionali, dando ulteriore fiato, non solo ai polmoni di personaggi come Salvini, ma anche ai polmoni delle tante organizzazioni che oggi definiamo sinteticamente come “galassia nera”.
Questo ci deve indurre allo scoramento? Certamente no; anzi, bisogna essere più agguerriti, più forti, più unitariamente combattivi per spiegare la realtà agli ignari, succubi di una propaganda pericolosa, e per contrastare fermamente ogni sforzo di “accreditamento” di movimenti e partiti intrinsecamente fascisti.
Bisogna spezzare questo tipo di evoluzione (anzi, di involuzione), eliminando le cause sociali degli egoismi, le paure per la sicurezza e così via. Certo, è un compito primario di chi ci governa, ma noi non possiamo estraniarci e dobbiamo richiamarci con forza, ancora una volta, alla Costituzione, che all'art. 2 richiede “l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
È un impegno serio e quotidiano che dobbiamo assumere, per impedire che questo tipo di “tensioni” conduca verso nuove forme di fascismo, sempre temibili e preoccupanti.
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