sabato 3 novembre 2012
"E' cosa 'e niente"
Oggi voglio pubblicare un monologo di Eduardo De Filippo, che mai come adesso è molto attuale. Questo ci fa capire come siamo sempre disposti e rassegnati ad accettare sempre tutto e restii ai cambiamenti. Il monologo è in dialetto napoletano, ma il significato è facilmente comprensibile .
"Che vuoi fare: è cos'e nient", dice la moglie. E Eduardo risponde: "Pure questa è cos'e nient. È sempre cos'e nient. Tutte le situazioni le abbiamo sempre così risolte. È cos'e nient. Non teniamo che mangiare: è cos'e nient. Ci manca il necessario: è cos'e nient. Il padrone muore e io perdo il posto: è cos'e nient. Ci negano il diritto della vita: è cos'e nient'. Ci tolgono l'aria: è cos'è nient, che vvuò fa. Sempre cos'e nient. Quanto sei bella. Quanto eri bella. E guarda a me, guarda cosa sono diventato. A furia di dire è cos'e nient siamo diventati cos'e nient io e te. Chi ruba lavoro è come se rubasse danaro. Ma se onestamente non si può vivere, dimmi, dimmi "vabbuò è cos'e nient. Non piangere è cos'e niente. Se io esco e uccido a qualcuno è cos'e nient. E se io impazzisco e finisco al manicomio e ti chiedono perché vostro marito è impazzito tu devi dire: è impazzito per niente. È cos'e nient. È niente".
Tratto dallo sceneggiato televisivo Peppino Girella, diretto da Eduardo De Filippo.
15 commenti:
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Eduardo De Filippo, un attore che il mondo rimpiangerà sempre caro Cavaliere.
RispondiEliminaTomaso
Eduardo, un grandissimo!! Una felice domenica a te...ciao
RispondiEliminaLui, Totò, Fabrizi, Trilussa e, per fortuna, molti altri, sono sempre attuali.
RispondiEliminaEcco, se una cosa è cambiata dal tempo di questo monologo, riguarda proprio quel "è cos'e nient": più nessuno lo dice, soprattutto se riferito a cose che, in fondo, dovrebbero essere cos'e nient.
Si guasta il telefonino, la macchina in panne, al market il sandaniele è finito, coda a causa di un incidente stradale quindi non prevedibile, piove, c'è sole, fa caldo, fa freddo...
Le cos'e nient sono diventate vitali, talvolta assurdamente vitali.
Chiudono gli ospedali, massacrano le donne a botte e coltellate, gente che si suicida per mancanza di lavoro, anziani trascurati e abbandonati, bambini violati, la corruzione dilagante: cose importantissime, per l'arco di un mattino, il tempo di leggere il quotidiano; con le notizie del giorno successivo anche queste diventano cos'e nient, dimenticate, appunto, come tutte le cose da niente.
Ciao.
penso che questo dialogo disperato si sta ripetendo in questo momento nelle case con il capo famiglia disoccupato, il teatro della vita ...
RispondiEliminaGrazie Cavaliere per questa perla che ho visto solo una volta insieme a mio nonno, il tempo passa tutto resta uguale, che tristezza.
RispondiEliminaUn grande attore ....
RispondiEliminaun abbraccio cavaliere
Sa
Grazie per aver postato questo brano di Eduardo, veramente attualissimo.
RispondiEliminaMi sono emozionata...
Ciao Cavaliere,
Lara
Terribile questo monologo! Anche se, come dici tu, è attualissimo. Una volta in un secolo nasce un personaggio della statura di Eduardo.
RispondiEliminaBello e chiaro questo monologo
RispondiEliminadel grande Edoardo,
ciao cavaliere
buon quattro novembre
Mai come oggi , la saggezza è cos'è niente....
RispondiEliminaqueste parole rispecchiano la situazione che attualmente abbiamo in italia...che tristezza...
RispondiEliminasi, in parte è vero, i cambiamenti a volte ci fanno paura, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaMi sembrava leggendo di vederne l'espressione e sentirne la voce, che nostalgia ..ma é cos'è nient
RispondiEliminaTemiamo i cambiamenti ma anche che certi cambiamenti non arrivino mai. Si può scendere e scivolare molto in basso perdendo la speranza nel cambiamento
RispondiEliminaMi sembra di avere già scritto qui da te della mia ammirazione per Eduardo.
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