giovedì 7 giugno 2012
Incipit del giorno
Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo.
Tratto da | Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (fonte: Wikiquote)
2 commenti:
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Grazie Cavaliere di aver condiviso questo
RispondiEliminaTomaso
Un ricordo smpatico è, forse, sottolineare, come disse lui, che la passione per i "marziani" la prese leggendo fumentti verso la fine anni '20!
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