mercoledì 4 aprile 2012
Una vera catastrofe
Articolo da Reset Italia
Non siamo più ai timidi segnali di una crisi annunciata e voluta dalla classe dirigente del nostro paese, siamo alla valanga…una valanga che sta travolgendo e sotterrando, sotto i suoi detriti di sistema morente e corrotto, la speranza, la voglia di vivere, il motivo stesso dei nostri perenni sacrifici.
Dal suo giro transoceanico il signor Monti ci fa sapere che la crisi è superata, che l’Italia è solida.
Il Financial Time, di contro, ci informa che le farneticazioni dell’uomo voluto dal presidente Napolitano sono da ricovero immediato…la crisi che attanaglia l’Italia non solo non è finita, ma grazie al suo operato si aggrava e avrà bisogno di manovre correttive.
In poche parole, come successe alla Grecia, così sembra accadrà anche a noi. Alle banche, ai ricchi, ai “padroni”, agli usurpatori non basta la povertà diffusa…esigono la disperazione.
La lotta all’evasione si è dimostrata, da subito, un operazione prettamente di facciata…i dati ne hanno immediatamente smentito l’efficacia.
La riduzione dei parlamentari, un adeguamento dei loro “emolumenti” ai vari modelli a cui si ispirano quando si tratta di parlare dei nostri diritti (tedesco, cinese, polacco, statunitense)…rimandati a futuri accordi…ancora da sancire.
Le tasse sugli yacht di lusso…scomparse.
I sacrifici delle banche…mai pervenuti.
La lista nera degli evasori fiscali…subito smarrita.
Rimangono le tasse sulla prima casa, il massacro delle pensioni e dello stato sociale, la voglia di eliminare ogni diritto a chi ancora lavora e l’aumento record delle tasse, delle bollette, dei beni di prima necessità, della benzina…e delle sigarette !
I partiti, utili solo a pigiare i bottoni per approvare ciò che da altri è deciso, intanto si divertono a giocare con le nuove norme elettorali e a continuare a rubare in ogni dove.
La catastrofe sociale avanza e colpisce i più deboli, i più onesti…tutti quelli che hanno sempre lavorato ed operato affinché questo paese fosse un paese in grado di dare un futuro dignitoso non solo a loro stessi, ma anche ai loro figli…anche agli altri.
Un paese giusto, democratico, solidale…nel quale la vita di ognuno vale più di qualsiasi bilancio o conto economico.
Ed invece…migliaia sono le aziende che chiudono, decine di migliaia le persone che perdono il proprio lavoro, decine, se non centinaia, gli omicidi/suicidi voluti da uno stato predatore e mafioso.
Lo stato sociale distrutto, migliaia sono i centri di assistenza agli anziani e ai disabili che riducono il personale, nelle scuole non esiste quasi più la figura dell’insegnante di sostegno…decine di migliaia sono le famiglie che debbono affrontare i problemi derivanti da un’invalidità o da una malattia cronica da sole…senza più alcun aiuto.
Le persone anziane, con il minimo di pensione, costrette alla fame…o al suicidio, come appena accaduto a Gela.
Non numeri, ma volti…non statistiche, ma vite.
Dobbiamo imparare a leggere queste notizie così…dobbiamo vederli quei volti, sentire le loro voci, ascoltare le loro disperazioni.
La catastrofe che stiamo vivendo non è fatta di asettici numeri né di trafiletti sui giornali…è fatta di vite, di corpi, di lacrime, di donne e uomini che hanno un nome.
La catastrofe tocca noi…come a noi tocca riuscire a fermarla per ricostruire, tutti assieme…su nuove basi…un futuro comune e migliore.
Fonte: Reset Italia
Autore: il Pasquino
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Articolo tratto interamente da Reset Italia
6 commenti:
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Una tragedia! Peccato che siamo ancora in pochi ad accorgercene. Un testo lucido e crudo, ma verità, purtroppo per noi.
RispondiEliminaUna tragedia! Peccato che siamo ancora in pochi ad accorgercene. Un testo lucido e crudo, ma verità, purtroppo per noi.
RispondiEliminaChe Dio ci salvi direbbe qualcuno ma temo che niente si possa fare solo sperare che non sia così tragica.
RispondiEliminaTomaso
Ci porteranno alla catastrofe!! Se non ci muoviamo ci porteranno via anche le fedi d'oro....il chè è tutto dire!!!
RispondiEliminabuona serata Cavaliere.
Sono sempre più preoccupata...perchè la disperazione porta a gesti "disperati" e pericolosi...
RispondiEliminaSinceramente non so che dire.
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