Il 25 ottobre del 2011, una violenta alluvione colpì uno dei posti più belli della nostra penisola: le Cinque Terre. I centri interessati furono quelli di Borghetto di Vara, Brugnato, Bonassola, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza in provincia della Spezia e Aulla in provincia di Massa-Carrara.
Domenica scorsa ho fatto un giro nelle Cinque Terre, per ammirare la bellezza di questi posti e anche per vedere con i miei occhi la reale situazione, alcuni mesi dopo. Il mio viaggio inizia percorrendo l'autostrada; arrivato sul raccordo Genova -Livorno, ho notato molti depositi di detriti lungo la strada. Sono uscito al casello di Carrodano e ho percorso la strada provinciale per Levanto; arrivato in questa cittadina, ho notato che in linea di massima sembra tutto ok e proseguo il mio viaggio verso uno dei paesi più colpiti: Monterosso al Mare. Il clima alternava pioggia e schiarite e soprattutto notavo sempre un continuo movimento franoso lungo la strada che mi portava a Monterosso.
Arrivato in paese, ho rilevato i segni di quella terribile giornata e subito dopo il parcheggio ho visto l'alveo che passa nella direttissima via Roma, principale responsabile dei danni causati. All'imbocco di esso ho notato ancora oggetti che non dovrebbero essere lì e che andrebbero rimossi prima possibile.
Gli edifici lungo via Roma mostrano i danni di quel giorno, ma la ricostruzione è ben avviata e soprattutto voglio porre l’accento sulla forza dei cittadini, che si sono rimboccati le maniche e sono andati avanti da soli.
Parlando in giro si vede che la popolazione è ancora scossa da quel tragico evento e sicuramente non è facile dimenticare in fretta, ma tutti hanno voglia di far tornare il paese a splendere come nei tempi passati. Il mare era un po’agitato e le onde bagnavano la diga del piccolo porticciolo, proprio guardando il mare pensavo le ore angosciose di chi in pochi minuti ha perso la vita oppure il ricordo del proprio passato.
Dopo qualche ora sono partito e ho ripreso la strada; volevo fare una visita anche agli altri paesi, ma ormai era ora di pranzo e mi sono diretto verso La Spezia. Lungo la strada ho visto ancora una volta tutti i danni e con l'interruzione di vari tratti della carreggiata, sono arrivato nella città spezzina.
Sicuramente non sarà facile dimenticare, ma la forza dei cittadini può fare molto. Purtroppo ancora una volta ho notato casi di cementificazione e disboscamento selvaggio, un male molto comune in tutta l'Italia.
Per la memoria; ecco un video di quel maledetto giorno.
Video credit Peter85 caricato su YouReporter
Voglio segnalare una cosa: Una mia parente era presente quel giorno e stentava a credere a quello che stava accadendo. Ribadisce ancora oggi che quella che scendeva non era una pioggia eccessiva da causare tutto quello che è accaduto... il quale è accaduto solo a causa dell'incuria causata dall'uomo. Non mi sembra che a distanza di un anno da quelle parti, gli abitanti e in particolar modo chi amministra quella zona, ha imparato la lezione :( Mah!!! :(
RispondiEliminaFaccio difficoltà ad inviare i commenti, intanto un caro saluto.Ci sono persone che si rialzano subito e vanno avanti, le ammiro..e l'Italia dovrebbe prendere esempio da loro.
RispondiEliminaCaro Cavaliere parole non servono qui ci sono fatti fatti che fanno onore a quella gente tanto provata che hanno saputo alzare la loro testa, ricordo il Friuli fece la stessa cosa.
RispondiEliminaBuona giornata amico.
Tomaso
Speriamo in una ricostruzione onesta e rispettosa dell'ambiente così come del cittadino. L'Aquila docet!
RispondiEliminaBuona giornata
Le cinque terre mi sono entrate nel cuore qualche anno fa,mi sento fortunata ad averle viste nel pieno del loro splendore.
RispondiEliminaMi mancano anche molto. Spero con tutto il cuore che ritornino meravigliose come in passato.
A presto...Sibilla
Come fossi salito in macchina con te, ho visto attraverso le tue bellissime foto lo scempio di quel paradiso terrestre, dovuto non alla natura ma all'imbecillità (sarebbe più esatto criminalità) dell'uomo.
RispondiEliminaMassimo, qui sopra, dice L'Aquila docet: è tutta la Penisola che insegna, che ammonisce, ma le aule sono vuote, più nessuno impara, né vuole imparare. Chi dovrebbe, per dovere istituzionale, marina la scuola per dedicarsi a costruire propri castelli e renderli inespugnabili.
Tristissimo resoconto di una gita.
Ciao.
Quello che è successo rimarrà nei cuori di tutti, le immagini terrificanti ci hanno lasciato senza parole provando solo ad immaginare l'accaduto. Spero che tutto si risolva nel migliore dei modi in onore soprattutto alla loro volontà di rimarginare la grossa ferita.
RispondiEliminaCi sono luoghi dove non fanno più notizia ma quando percorri le loro strade ti accorgi della devastazione.
RispondiEliminaAnche dalle mie parti hanno disboscato le rive del Piave con la scusa che in caso di piena gli alberi avrebbero potuto diventare pericolosi visto che erano "tutti malati". Sono là da decenni e decenni... era proprio necessario? Sostituiti da pianticelle che alla prima bora si sono piegati a terra.
RispondiEliminaSperiamo che i liguri siano più intelligenti dei veneti.
Un abbraccio e buona giornata!
Maltempo, torna la pioggia e via Fereggiano si allaga
RispondiEliminamercoledì 11 aprile 2012
Genova - Poche ore di pioggia e in via Fereggiano, dove il 4 novembre esondò il rio provocando sei vittime, sono tornati gli allagamenti.
E' successo questa mattina in particolare , nel tratto compreso tra via Pastonchi e via Stefanina Moro, dove alcuni tombini sono saltati riversando sulla strada l'acqua.
Sempre nella stessa via i vigili del fuoco sono intervenuti per un piccolo smottamento.
C'è stato anche un piccolo smottamento in via Fereggiano, per il quale sono intervenuti i vigili del fuoco.
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... Mah ... :(
Praticamente non è cambiato nulla da quel giorno.
EliminaUn altro vero patrimonio dell'umanità a rischio, purtroppo!
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