La Taverna Santa Chiara di Napoli si trova al centro di una campagna mediatica vergognosa, dopo aver esposto la sua posizione contro l’apartheid israeliano e il genocidio palestinese. Le immagini e i video condivisi sui social hanno scatenato un linciaggio mediatico, con accuse di antisemitismo, incitamento all’odio e un diluvio di minacce e insulti diretti alla proprietaria e al suo staff.
Nives Monda, la titolare, ha chiarito che la sua decisione di aderire alla campagna “Spazi Liberi dall’apartheid israeliana” è una scelta di coscienza, a favore dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione. Non si tratta di razzismo, bensì di una posizione netta contro i crimini internazionali.
Tuttavia, la reazione dei media ha trasformato una scelta politica e pacifica in un pretesto per diffamare, minacciare e alimentare l’odio. Il locale è stata vittima di messaggi intimidatori, arrivando persino a minacce fisiche e auspici di violenza contro la proprietaria.
Tutto questo odio, non solo distorce la realtà dei fatti, ma rappresenta un pericoloso precedente di intolleranza e censura, verso chi ha il coraggio di schierarsi a favore dei diritti umani.







Mi associo a Nives.Olga
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EliminaC'è soprattutto ignoranza in questa campagna mediatica addosso alla titolare della taverna: israeliano non vuol dire ebreo, come palestinese non vuol dire estremista islamico o terrorista talebano.
RispondiEliminaE soltanto l'ignoranza, tanto del popolino quanto dei media e dei politici, è alla base del lasciare correre questo GENOCIDIO in corso, schierandosi per giunta contro una persona che avuto gli attributi per alzare la testa.
Il genocidio è sotto gli occhi di tutti, nessuno può negarlo.
EliminaSolidarietà a Taverna Santa Chiara, ennesima dimostrazione che non c'è più democrazia e lo spirito critico è annientato.
RispondiEliminaVa sempre peggio.
EliminaPiena solidarietà a chi scegliere di non girarsi dall'altra parte.
RispondiEliminaIndubbiamente!
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