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martedì 6 maggio 2025

Israele vuole occupare tutta la striscia di Gaza



Articolo da L'Indipendente

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato all’unanimità i piani per estendere i combattimenti a Gaza. La notizia della sua imminente approvazione era nell’aria da giorni ed è stata confermata questa mattina. Per quanto il contenuto del piano non sia ancora di pubblico dominio, secondo quanto riportano diversi quotidiani ed emittenti israeliani, nonché il comitato delle famiglie degli ostaggi, esso prevedrebbe un generale ampliamento dell’invasione su larga scala, da attuare attraverso la mobilitazione di decine di migliaia di riservisti. Lo scopo finale sarebbe quello di occupare militarmente la Striscia per mantenere il controllo dei territori, spostando la popolazione verso sud. «In un piano di manovra su larga scala», ha ammesso lo stesso ideatore del piano, Eyal Zamir, «non sarebbe facile salvare gli ostaggi». Israele, insomma, conferma apertamente quanto per molti risultava già chiaro da tempo: gli ostaggi sono solo un pretesto per continuare la guerra e portare avanti il proprio progetto di annessione della Striscia.

Il piano di occupazione di Gaza è stato approvato questa mattina. Il suo contenuto non è noto, ma è riportato nelle sue varie parti da diversi media israeliani. Secondo una fonte interna citata da Channel 13, il piano prevede «tra le altre cose, l’occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione di Gaza verso sud per la sua protezione, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e l’intensificazione degli attacchi contro Hamas». La mobilitazione dei riservisti è stata annunciata dallo stesso Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, in occasione di una visita a una sezione della marina militare del Paese. «Questa settimana stiamo impartendo decine di migliaia di ordini ai nostri riservisti per intensificare ed espandere le nostre operazioni a Gaza», ha detto Zamir. «Stiamo aumentando la pressione con l’obiettivo di richiamare i nostri uomini e sconfiggere Hamas. Opereremo in altre aree e distruggeremo tutte le infrastrutture, sopra e sotto il suolo».

L’intensificazione delle operazioni e la mobilitazione dei riservisti erano state pensate dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz e da Netanyahu, e ribadite ieri dallo stesso Netanyahu in una lunga video-intervista pubblicata sul suo account X: «Stiamo passando dal metodo delle incursioni all’occupazione dei territori e alla permanenza in essi», ha dichiarato Netanyahu, senza lasciare spazio ad alcun dubbio. Nel frattempo, ha aggiunto, Israele continuerà a promuovere il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che prevede di deportare i palestinesi nei Paesi arabi vicini. Secondo quanto ha comunicato in precedenza dal sito di informazione Ynet, le operazioni dovrebbero partire già da questa settimana, e Kan News precisa che dovrebbero durare mesi. Sempre secondo Kan News, il piano di Zamir prevede un primo ampliamento dei combattimenti in un’area, per poi estendersi a tutta la Striscia. Secondo Netanyahu, queste operazioni consentirebbero di portare a casa gli ostaggi esercitando pressioni su Hamas. Le parole di Zamir, che il piano lo ha pensato in prima persona, tuttavia, sono diverse: Zamir ha invitato il gabinetto politico a «considerare che potremmo perdere gli ostaggi» e ha affermato senza mezzi termini che «avete fissato due obiettivi di guerra, che sono incompatibili tra loro», riferendosi proprio al ritorno degli ostaggi e all’eliminazione di Hamas.

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Fonte: L'Indipendente

Autore: 
Dario Lucisano

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da L'Indipendente


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